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La pagina di un libro/27 - Benito Cereno

Creato il 07 novembre 2011 da Mapo
La pagina di un libro/27 - Benito CerenoUna storia di pirati e schiavi, arrembaggi avventurosi, ammutinamenti malcelati, marinai voltagabbana e capitani generosi. Benito Cereno, libercolo di Melville, è sicuramente tutto questo, ma è anche molto di più, aprendo una crepa profonda e dolorosa nell'ipocrisia della società ottocentesca e nelle sue assurde maniere.
"Qui il servo, tovagliolo sul braccio, fece un cenno come aspettando che fosse pronto il padrone. Don Benito si mostrò a disposizione e il servo, fattolo sedere nella poltrona di malacca e collocato dirimpetto uno dei canapé per l'ospite, iniziò le operazioni allargando il colletto del padrone e sciogliendogli la cravatta.Vi è qualcosa nel negro che lo rende particolarmante adatto a servizi di tipo personale. Egli è spesso un valletto e un parrucchiere naturale; pettine e spazzola gli sono congeniali come le nacchere, e vengono da lui manipolati con soddisfazione quasi uguale. Inoltre in questo servizio egli ha dita di velluto, meravigliosamente rapide, scorrevoli e silenziose, a loro modo non prive di grazia, assai piacevoli da ammirare, tanto più quando se ne viene manipolati. E su tutto è il gran dono del buon umore. Non intendiamo il semplice sorriso o la risata, che sarebbero inopportuni. Piuttosto una certa tranquilla allegria, armoniosa in ogni sguardo e gesto, come se Dio avesse fatto muovere tutto il ngro secondo una qualche musica piacevole.Se a ciò si aggiunge la docilità dovuta alla contentezza priva di aspirazioni di una mente limitata, e la tendenza a un tiepido attaccamento a volte reperibile negli inferiori indiscussi, si capisce bene perchè ipocondriaci come Samuel Johnson e lord Byron - simili forse all'ipocondriaco Benito Cereno - prendessero a cuore, quasi a esclusione dell'intera razza bianca, i loro servi negri, Barber e Fletcher. Ma se le qualità del negro lo esentano dagli acidi delle menti ciniche e morbose, come apparirà al suo meglio a una mente benevola? Quando a suo agio in relazione alle cose esterne, la natura di capitan Delano non era semplicemente benigna, ma anche familiare e allegra. A casa aveva spesso goduto d'una rara soddisfazione sedendo all'interno e osservando qualche libero di colore nell'atto di lavorare o giocare. S ein navigazione gli capitava di avere un marinaio nero, intratteneva invariabilmente con lui rapporti scherzosi e chiaccheravano del più e del meno. Invero capitan Delano, come la maggior parte degli uomini di cuore buono e felice, era attratto dai negri non per filantropia ma per cordialità, come altri dai cani Terranova."
Herman MelvilleBenito CerenoPag. 64

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