La pagina di un libro/62 - L'ultimo inverno

"Le mattine cominciavano al buio. Cominciavano sistemando la casa per la giornata che si annunciava, in modo che tutto fosse già in moto quando il sole saliva all'orizzonte ancora invisibile e si inerpicava fino ai rami scuri degli alberi.Caricare il fornello della stufa. Riempire il secchio di latte. (Lo stesso secchio che, sbattendo sulla gamba di George mentre attraversava il cortile , irrompe nel flusso ininterrotto della notte, sveglia gli altri bambini, che tirano su con il naso, sbadigliano e si nascondono nei letti caldi, pensando con terrore all'aria gelida e ai doveri del mattino. Mamma troverà Marorie seduta sul letto, che ansima. Darla aprirà gli occhi e dirà: il sole è in ritardo. Il sole è in ritardo! Sono sicura che ieri si è alzato prima! mamma! C'è qualcosa che non va! Joe si sarà infilato i pantaloni al contrario, sorriderà e chiederà il suo piatto preferito, i pancake con lo sciroppo d'acero.)Prendere l'acqua dal pozzo. Accendere il fuoco.Quelle mattine gelide sono cariche di disperazione all'idea che, per quanto possiamo trovarci a disagio in questo mondo, è comunque tutto ciò che abbiamo, ci appartiene ma è pieno di affanni, e tutto ciò che possiamo chiamare nostro ci è sempre conteso; ma è comunque meglio di nulla, o no?"Paul HardingL'ultimo invernoPag. 69