La palazzina della riabilitazione chiude ed è un danno imposto alle famiglie

Creato il 13 giugno 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

È una scelta strategica pensata da tempo e attuata con una semplice delibera la chiusura definitiva della palazzina della riabilitazione medica e geriatrica.
La delibera è dell’11 giugno: espone il piano di riduzione dell’attività estiva dell’ospedale, e fra una riduzione di posti letto in questo e quel reparto inserisce la stilettata fatale: chiusura complessiva della palazzina! Senza indicare riaperturaa, per forza, il Piano Organizzativo Aziendale ultima edizione nemmeno nomina più la riabilitazione generale e geriatrica.
Posti letti che si perdono al Maggiore ma non si compensano altrove.
Infatti l’età media della popolazione non è diminuita, anzi. Gli anziani soli e squattrinati sono troppi.
In compenso se 15 anni fa le liste d’attesa nelle case di riposo della provincia arrivavano a 800/900 persone ora sono più di 600. Molti anziani sono accuditi a casa. Nelle case di riposo (rsa) che fanno riabilitazione la lista d’attesa è alta: 100 circa a Castelleone, 91 a San Bassano, circa 170 a Crema, dove il Kennedy ospita anche i dimessi dall’ospedale di Crema, e più di 100 a Cremona. A Sospiro poco più di 20.

Rifondazione comunista aveva segnalato il rischio della palazzina che ora sta diventando realtà. La direttrice generale Mariani Simona smentiva, ma ecco la delibera fatale.
Dopo aver pagato le tasse una vita la riabilitazione geriatrica non c’è. Ti arrangi.


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