Sul Sentiero la Sacerdotessa si lascia guidare tranquilla, anche se potrebbe essere lei stessa una guida; e spesso si ferma, per riflettere sul cammino percorso.
È la Papessa, incarnazione dell’Acqua: il grande potere che scalfisce la dura roccia nel tempo, la forza assoluta che può sconfiggere ogni nemico anche senza agire, semplicemente abbandonandosi alla gravità terrestre, o lasciandosi congelare, ovvero evaporare, dalla diversa vicinanza con il Fuoco.
È l’Acqua che si muove spinta dal vento e si agita solo quando l’Aria lo vuole.
È l’Acqua che penetra in ogni anfratto e tutto ricopre, mostrando anche i più oscuri fondali grazie alla sua limpidezza, supremo emblema della purezza.
Se la purezza manca, se il candore del velo della vestale è macchiato, l’Acqua è torba e stagnante e cela ogni cosa alla vista. Così opportunamente il profano non vede e non sa, se prima non accetta le regole e le prove che la Sacerdotessa gli impone silenziosamente davanti alla soglia della conoscenza arcana.
È il grande mistero del femminile alla base della Vita: un femminile immaturo ed ancora inespresso, che però ha consacrato se stesso alla purezza assoluta di una eburnea autosufficienza universale.
Giovanni Pelosini