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La Parigi-Roubaix

Creato il 10 aprile 2011 da Ghlucio @ghlucio

Il Nord-Est della Francia è zona di miniere e pioggia, birre e foreste, completamente aliena all’immagine bon vivant che si ha del resto della Francia (si veda Bienvenue chez les Ch’tis). Per un giorno all’anno però diventa teatro della Parigi-Roubaix, nota anche come l’inferno del Nord. La Roubaix ha caratteristiche uniche non trovabili in nessuna altra corsa del panorama ciclistico mondiale. Forse non è nemmeno una corsa ciclistica, come sosteneva Hinault (che mai l’amò e dopo la sua unica vittoria, disse che non sarebbe mai più tornato). La sua unicità, il suo sfuggire alle regole e alle previsioni, il suo rimanere uguale ed immutata mentre il mondo attorno a lei cambia in continuazione, la rende ancora più attuale e di moda. Oggi passerranno sulle pietre sconnesse del Pavè di Aremberg : GPS e radioline satellitari, biciclette in carbonio e ciclisti all’ultimo grido tecnologico (e medico), televisioni, ashtag Twitter e profili Facebook ma alla fine a decidere tutto sarà sempre una di quelle pietre ballerine, che sono lì dalla notte dei tempi.
(di Andrea Matiz e Moris Gasparri)

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