La parola del giorno è
Badare
[ba-dà-re (io bà-do)]
SIGN Prendersi cura di qualcosa o di qualcuno, sorvegliare; fare attenzione
dal latino [batare] ‘spalancare la bocca’, di origine imitativa.
È una parola versatile: nel ‘badare’ rientra una notevole nuvola di azioni che variamente afferiscono allo star dietro con attenzione a qualcuno o a qualcosa. Si può classicamente badare ai bambini piccoli; raccomandandoci con qualcuno d’essere puntuale gli diciamo di badare di non far tardi, e invitiamo l’amico sarcastico a badare bene di non offendere l’amica suscettibile; nel film d’azione l’eroico personaggio secondario muore mentre tiene a bada i nemici, coprendo la fuga dei protagonisti; e il guardiano bada al faro in pace e solitudine – così come il pastore bada al gregge. Insomma, di locuzioni e di circostanze in cui si usa questo verbo o suoi derivati ce ne sono abizzeffe.
Ma il percorso etimologico tramite cui si arriva a questi significati è una vera sorpresa: batare in latino significava infatti ‘spalancare la bocca’. Ora, questa azione può essere ricondotta allo sbadiglio – un riflesso che spesso si manifesta quando dobbiamo prestare attenzione e al contempo ci cala la palpebra; ma è anche una manifestazione di meraviglia – che invece è sommamente attenta. Così il batare acquistò anche il significato di ‘guardare con stupore’ – aprendo le porte, nei suoi derivati, a quello (ormai desueto) di ‘indugiare’ e quello consueto di ‘fare attenzione’.