L’ha detto.
No, amore non l’ha detto, ti sei sbagliato.
Sì guarda che ha proprio detto ‘nnamo.
Ma figurati, ma dove lo avrà sentito mai? Da noi no di sicuro, la tata è peruviana tuttalpiù gli dirà vamos, come vuoi che abbia detto ‘nnamo? Nooooo, ti sei sbagliato. Figurati.
Sarà… a me sembrava proprio ‘nnamo.
Così almeno per quel giorno la questione era superata.
Però invece sarebbe stato meglio affrontarla, perché invece poi i nodi vengono al pettine e finisce che li affronti quando meno te lo aspetti, magari a Milano, durante un week end di fuori salone, nonni, amici e zii, succede che lui, il nipotino adorato di Roma, l’Inuit bilingue anglo-italiano, afferri con quelle due salsicce che detiene al posto delle mani (ma non doveva sfinarsi dopo l’anno?) la sua cuginetta e indicando il fondo del giardino le ordini senza esitare, “NNAMO”. Con una nitidezza di espressione da far invidia alla signorina del lotto.
Io e il padre ci guardiamo, e il suo sguardo mi dice, amore di mamma, il tuo bambino crescerà a trastevere, dirà mamma, mummy, e amà. E di questo credimi ne sarai felice.
Intanto la cuginetta, dopo un primo spaesamento, aveva capito e lo seguiva in capo al mondo.