Mi ritengo una persona fortunata, per un ventaglio di motivazioni. Lasciando perdere per un attimo il fattore principale che è la salute, la mia fortuna risiede nel fatto che sono stato educato da donne. Non allevato, ma educato. Prima di tutto da quelle che formavano la mia famiglia, poi le donne che con il passare degli anni mi sono state accanto. Sono cresciuto sotto la sguardo di mia madre e delle mie nonne, poi sono maturato guardando negli occhi giovani donne alle prese con le rivendicazioni femministe. Due sguardi diversi, ma in egual misura formativi. E so, sono fermamente convinto, che la parte migliore di me viene proprio da lì, dalle donne. So che sono capace di sensibilità che altrimenti ignorerei, di un rispetto per le vite che altrimenti sarebbe stato molto più sbadato. Come tutti gli altri maschi – compresi quelli che hanno troppo orgoglio per ammetterlo – ho accumulato un gran debito con la parte femminile del creato che non potrò mai estinguere del tutto.
Ricordo quanto ho imparato della vita dalle donne che combattevano per la parità. Per riconquistare la loro dignità, il rispetto, i diritti di una società misogina. E la disperazione quando sbattevano la faccia contro un muro di gomma fatto del disprezzo, dell’insensibilità, della bestialità con cui reagivano i maschi al potere. Ma ricordo anche le vittorie – tante – che le hanno salvate. Ma hanno salvato anche me: dalla parte peggiore di me stesso.
Chi ha creato la mia personalità è vissuto anche nella zona neutra della sessualità. In quella del sesso non detto. Ho avuto tanti amici e amiche omosessuali. È da loro che ho imparato quel poco di sensibilità che mi riconosco, quel gusto del bello che mi addolcisce la vita, quella generosità che mi dipinge la giornata.
Il 26 luglio, il Parlamento di questo paese ha preso a schiaffi la dignità degli omosessuali. Ha cancellato di colpo la loro dignità, la loro libertà, i loro – pochi – diritti. Ha fustigato il loro corpo “diverso”. L’aver respinto l’aggravante dell’omofobia nei reati penali non è altro che un indecoroso esempio dell’arretratezza morale di questo paese. L’idea di sessualità ritorna ad essere una dottrina ostile non solo agli omosessuali, ma anche ad un sentimento etico che si sperava fosse diventato universale.
Questo provvedimento non può nemmeno richiamarsi alle comuni radici cristiane, ma solo alla parte più farisaica e ottusa della dottrina cattolica. L’Italia può candidamente dichiararsi una stato fallocratico. Chiunque può legittimamente e con giusto orgoglio gridare per le strade tutto il proprio disprezzo nei confronti dei “ricchioni”. È l’ultimo tassello di questa nazione che ha messo a posto gli operai e le donne carine è legittimo comprarle.
Ricordo le battaglie a fianco delle donne, ricordo lo scudo che facevamo ai nostri amici “diversi”. A volte spero ancora di essere quel ragazzo e di imparare ancora dalla parte femminile del Creato. Sarei onorato di combattere ancora per loro. E per me...
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