Magazine Diario personale

La partenza.

Da Mel. @PopoloMigrante
La prima settimana a Austin e' stata abbastanza impegnativa... gia' dalla partenza.Per evitare scali,  io e mio marito (piu' lui che io) abbiamo deciso di volare da Toronto (Canada), quindi ci siamo messi in macchina dopo aver salutato la nostra casetta ormai vuota e ci siamo diretti verso il confine. Abbiamo passato la notte in hotel e il giorno seguente ci siamo recati in aeroporto. Li', al check in, l'assistente ci chiede i passaporti e noi glieli diamo...tre. Per il piu' piccolo avevamo solo il certificato di nascita e lei ci dice chiaramente che non potremo volare. PANICO. Mio marito prova a spiegare la situazione. Le dice che pensavamo bastasse il certificato (come per gli USA?), che tanto dagli Stati Uniti veniamo e li' rientreremo con volo diretto, che non abbiamo piu' una casa nella quale fare ritorno quella notte, etc. etc. La tipa, una volta avute le @@ piene,  chiama il suo superiore e ci dice di vedercela con lei. Questa, per fortuna decide che se gli americani (vabbe', statunitensi) accettano di farci entrare via aerea col solo certificato per il piccolo, per lei non ci sono problemi, e noi, come se nulla fosse, ci presentiamo allo sportello doganale, dove l'ufficiale di turno non fa una piega, controlla il certificato, chiama un suo collega per avere non so che tipo di assistenza (e li' noi di nuovo panico), ci timbra le carte di imbarco (non i passaporti, proprio le carte di imbarco) e ci augura un buon viaggio.
La partenza.Abbiamo volato con Air Canada: una cagata pazzesca! Un aereo piu' piccolo di un autobus. Ci abbiamo passato piu' di tre ore a bordo, durante le quali ci e' stato offerto solo un bicchiere PICCOLO PICCOLO di una bevanda a nostra scelta con solo DUE cubetti di ghiaccio. Non un pacchetto di pretzel, di biscottini, di arachidi, nulla. Siamo stati felici (e sollevati) di arrivare ad Austin. Arrivassero pure le nostre cose non sarebbe male...

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