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La passione di una figlia ingrata

Da Suddegenere

Ci sono romanzi che riescono a far parlare agevolmente con se stesse, in profondità e senza filtri. Mi capita di trovarne sempre più di rado. L'ultimo era stato un regalo di una cara amica, la stessa Ale che ringrazio sempre e che mi ha consigliato questo libro bellissimo e necessario: La passione di una figlia ingrata di Saveria Chemotti.La passione di una figlia ingrata

La passione, cui fa riferimento il titolo, è il percorso fatto di sofferenza e amore che conduce una figlia a dire addio ad una madre malata che, nel mentre perde progressivamente la memoria, lacera da sé pezzi di ricordi, affidandoglieli. Ma è soprattutto un percorso che porta una figlia a comprendere finalmente la madre, la sua vita, a sentirsi più che mai vicina a lei e a far chiarezza su affetti e relazioni familiari, con una nonna che l'ha cresciuta e con l'altra nonna grande assente. Un percorso, questo, che se toglie sofferenze ne aggiunge necessariamente altre.

Madri che raccontano poco o nulla, avare di informazioni su se stesse e la propria vita, madri di cui tocca decifrare silenzi, mezze parole, fatiche, sofferenze e finanche gioie. Madri orgogliose e protettive, che giammai turberebbero con i loro patimenti l'apparente serenità di figlie perennemente bambine. Perché mai turbarle? E poi: queste figlie che danno per scontato tutto di loro (e le danno per scontate) vogliono davvero sapere? Sono davvero disponibili a capire? Alle madri, si sa, non si perdona nulla.

Forse, per arrivare alla madre, a volte è necessario un percorso fatto di linee spezzate, di baricentri spostati e riassestati, di giuste distanze e riavvicinamenti, un percorso che alla fine sarà la rappresentazione di quella relazione fondante, unica e non replicabile della nostra vita.

Avere cognizione di autobiografico sia stato mescolato all'invenzione letteraria diventa irrilevante: qui il racconto si trasforma in materia viva e pulsante, solida, in un gesto d'amore che è la cifra per dipanare un groviglio che riguarda generazioni diverse di donne ma si proietta, amplificandosi, tra donne della stessa generazione.

Quanto, delle scelte di vita delle altre, siamo disposte a comprendere, a non giudicare (e per chi proprio non ci riesce) a perdonare? Quanto siamo disposte a perdonare a noi stesse?

Ho una cartografia degli affetti e una storia personale molto diversa da quella narrata, eppure l'autrice riesce abilmente, con la sua scrittura, a scalfire la superficie ruvida degli eventi e a prendermi per mano mentre ci tuffiamo assieme in quello che potrebbe sembrare un abisso scuro e senza fondo ma che per magia, alla fine, mi pare un lago calmo e limpido.

La passione di una figlia ingrata è un libro prezioso: riesce in qualche modo a far risuonare tra le pagine echi della propria storia e fa venire voglia di raccontare. Anche a me, che ho un figlio maschio e sono una di quelle madri che avrebbe bisogno di una scatola rossa bella grande da riempire con i propri pezzi di vita.

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