La paura del cambiamento

Creato il 28 aprile 2011 da Marialisa @marialisascata
Un antico racconto cinese narra la storia di un vecchio contadino, che nel suo piccolo villaggio veniva considerato come persona saggia e ben voluta. Un giorno il suo cavallo, sua unica ricchezza, scappò e tutti i vicini si lamentarono: “Che sfortuna”. Il vecchio rispose semplicemente: “Forse”. Il giorno dopo il cavallo ritornò dal contadino accompagnato da altri due e allora tutti gli abitanti gioirono entusiasti, e il vecchio rispose: “Forse”. Il figlio maggiore del contadino cercò di salire e domare uno di questi cavalli selvaggi, e quando ne cadde si ruppe una gamba; i vicini si mostrarono dispiaciuti per l’accaduto e il vecchio contadino come al solito disse: “Forse”. Il mese successivo passarono nel villaggio alcuni soldati per reclutare i giovani in condizioni di essere mandati sotto le armi e scartarono il figlio del contadino per la sua gamba rotta e allora tutti si congratularono con il vecchio, che rispose: “Forse”. 

Da sempre i cambiamenti danno adito negli esseri umani a reazioni contrastanti. Pensare al cambiamento e alle variabili che influenzano gli eventi della nostra vita ci fa paura, perchè certe cose sono inevitabili e certi meccanismi sono gia scritti. Tutto va come deve andare. Bisogna solo lasciarsi andare e raccogliere tutto quello che di buono c'è in ogni cosa, non perdendo mai la fiducia in se stessi, e cambiando spesso strada per seguire nuovi mondi. Mi viene in mente una frase tratta dal libro "The Hours" e dalle lettere che Virginia Woolf scrisse al marito Leonard prima di togliersi la vita: 
Caro Leonard. Guardare la vita in faccia, sempre guardare la vita in faccia. E conoscerla, per quello che è, alla fine conoscerla, amarla, per quello che è, e poi, metterla da parte.

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