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Le riflessioni di She: Going back to the origin.

Creato il 29 aprile 2013 da Sgruntreviews
 Le riflessioni di She: Going back to the origin.Salve a tutti!Ho avuto da poco una lezione bellissima a scuola, su Virginia Woolf e ho pensato ad una riflessione un po' particolare, che mi piacerebbe condividere con voi."There was an embrace in death."Queste le parole di Virginia Woolf, verso la fine del suo romanzo Mrs Dalloway.Queste le parole che possiamo benissimo applicare alla sua vita reale, alla tragica fine della sua vita.
Per chi non lo sapesse, Virginia Woolf si è tolta la vita affogandosi nel fiume Ouse nel 1941, come ha fatto Ofelia nell'opera Amleto, di Shakespeare.Perché è così importante il dettaglio del fiume? Per il significato simbolico dell'acqua, della sua funzione purificatoria, e perché, come dice la frase qui sopra, nella morte, in questo caso nell'acqua, c'era un abbraccio.Questa riflessione della mia lezione a scuola di questa mattina, mi ha fatto automaticamente pensare alla canzone Never let me go di Florence + The Machine. Devo dire che la prima volta che l'ho ascoltata, è stata quasi una ventata di aria fresca, e non avevo badato molto alle parole, all'intensità del testo che non è affatto una semplice ventata di aria fresca, ma piuttosto un fiume in piena che travolge, un'onda che tutto ricopre.All'inizio mi aveva evocato immagini come le chiari luci di un alba, ed un abbraccio, si, ma diverso da quello che è in realtà nella canzone. Le parole mi hanno fatto pensare che forse Florence Welch (leader della band) si è ispirata a questa tragica morte, o forse è solo una coincidenza e la mia associazione è puramente soggettiva."And it’s peaceful in the deep,Cause either way you cannot breathe,No need to pray, no need to sayNow I am under."La mia intenzione non è quella di farne un'analisi come fosse un testo poetico, ma solo quella di riflettere sulle parole, che mi hanno fatto collegare la tragedia di Virginia ad una canzone di un secolo dopo.Queste sono le parole di un pezzo della prima strofa, ed ecco che subito appare il concetto di "tranquillità" nelle profondità dell'oceano (peaceful in the deep), ed il desiderio di essere lasciati in pace, senza dire nulla né pregare. Ed a continuazione dice che si trova ormai sul fondo del letto del mare, e che quello è il posto in cui la sua mente, i suoi pensieri, possono riposare. "A thousand miles down to the sea bed, I found the place to rest my head."Il titolo della canzone viene ripetuto come una sorta di litania tra la strofa e il ritornello, ed è un vero enigma. "Never let me go". Fino a poco prima chiedeva di essere lasciata in pace, ed ora questo "non lasciarmi" viene ripetuto, come fosse una preghiera,  una necessità primaria. Ed immediatamente dopo torna l'abbraccio dell'acqua, e l'oceano viene personificato, le braccia dell'oceano la stanno accompagnando (and the arms of the ocean are carrying me).Nella seconda strofa incontriamo la disperazione, e sembra quasi volerci dare una giustificazione al suo gesto disperato, che mi fa pensare subito a Virginia." Though the pressure’s hard to take,It’s the only way I can escape,It seems a heavy choice to make,Now I am under."E' l'unico modo in cui può scappare, ed anche se è una decisione dura da prendere, ora è là sotto, abbracciata dall'oceano, che la accoglie in sé. " And it’s over,And I’m going under,But i’m not giving up!I’m just giving in."E la disperazione si trasforma in rassegnazione. E' finita, dice, e scende verso il fondo dell'oceano.Eppure dice che il suo non è un arrendersi, ma un consegnarsi. Anche questo mi ha fatto pensare alla morte della scrittrice, e soprattutto alla spiegazione che la mia professoressa ha dato della sua morte. Lasciandosi andare all'acqua, è tornata alle origini, e nella canzone dice "mi sto consegnando", come se fosse suo dovere lasciarsi andare, per trovare forse una redenzione, per trovare pace.E le ultime parole della canzone dicono che scivola sempre più a fondo, che comincia a percepire il freddo, ma è un dolce freddo. E' chiaro che la morte viene vista come unica via di uscita, come liberazione. E' dolce, è tranquilla. Nella morte trova pace.La cosa che mi pare strana dopo aver "interpretato" questa canzone è proprio il titolo, ripetuto così tante volte nella canzone, con insistenza. Perché è così importante? A chi è rivolto? Forse è un grido di disperazione, o forse di speranza, non saprei dire.Virginia nelle sue ultime parole scritte al marito, certa ormai di essere stata colta dalla pazzia, dice "Quindi faccio quella che mi sembra la cosa migliore da fare." e si lascia andare all'abbraccio della morte. Indipendentemente dai gusti personali, una morte prematura come la sua, parla per sé e per me ha parlato attraverso Never Let Me Go.
Fatemi sapere che ne pensate.
Le riflessioni di She: Going back to the origin.



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