La paura fa 90!

Creato il 30 giugno 2013 da Brasilitalia

Scusate, ma non ho resistito di pubblicare questa notizia ormai nota a tutti. La presidente Dilma non parteciperà alla finale della Copa das Confederções, così come Pelé. La paura di ricevere altri fischi è troppa, e preferisce fare la figura di codarda (cosa sempre attribuita a noi italiani, per chissà quale motivo) che farsi vedere davanti a milioni di persone ricevendo insulti.Abbiamo ancora un anno prima delle prossime elezioni, e una Coppa del Mondo. Vediamo come andrà a finire.

Confederations: niente finale per Dilma Teme i fischi (e precipita nei sondaggi)

La «presidenta» era stata contestata insieme al presidente della Fifa Blatter alla partita inaugurale a Brasilia

RIO DE JANEIRO - Le due settimane più difficili della vita politica di Dilma Rousseff non si concluderanno con una partita di calcio e un bagno di folla, ma in famiglia a Brasilia, lontana da rischi e riflettori. La presidente del Brasile non sarà presente alla finale con la Spagna, e il motivo è scontato: evitare i possibili fischi degli 80.000 del Maracanã, e il ripetersi di una situazione imbarazzante come quella vissuta a Brasilia, nella cerimonia di apertura della Confederations Cup, quando un lungo buuuu della folla ha accolto lei e il presidente della Fifa, Joseph Blatter. L'ALTRA COPPA - La decisione avrà anche effetto sul protocollo, perché sarebbe stata la Rousseff a consegnare la coppa al capitano della squadra vincitrice. Quindici giorni da dimenticare per la «presidenta», e roventi per il Brasile. Dai fischi del Mané Garrincha, seguiti alle prime proteste a San Paolo contro gli aumenti nei mezzi pubblici, sono sorte le manifestazioni popolari in tutto il Paese contro il governo e la classe politica. Le città del torneo sono state prese d'assedio in quasi tutte le giornate delle partite, al punto che in Brasile si è iniziata a chiamarla «Copa das manifestações». MAZZATA - Sabato, infine, la mazzata politica per la donna voluta da Lula alla guida del Paese. Un sondaggio ha rivelato un crollo di ben 27 punti nell'indice di approvazione della Rousseff, che ormai viaggia attorno ad un povero 30 per cento. La sua rielezione, ad ottobre del prossimo anno, non appare affatto scontata come appena poche settimane fa. E in mezzo ci sono ancora i Mondiali di calcio. Rocco CotroneoFonte: Corriere della Sera

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