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La paura fa cinquanta

Creato il 28 luglio 2014 da Femina_versi @MicaelaTweets

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Una pessima copertina ed un brutto titolo che forse manteneva un senso migliore nell’originale inglese Fear of fifty in sintonia col Fear of flying del suo capolavoro opera prima, per una nuova autobiografia di Erica Jong.

Erica è una scrittrice e poeta statunitense, di famiglia ebraica (con tutto ciò che questo significa e comporta nella cultura americana) nota soprattutto per aver pubblicato nel lontano 1973 Paura di volare, un romanzo a tratti autobiografico dove l’affettività e la sessualità erano viste, vissute e scritte con occhi femminili e senza veli.

Il successo di questo libro le procura onori ed oneri e soprattutto un’ingiusta fama di pornografa quando invece la sua scrittura, benché franca e passionale, è sempre altamente raffinata.

In questo testo pubblicato nel 1994 in realtà non si affronta la vecchiaia, ma Erica ci accompagna nel suo primo mezzo secolo di vita come fosse un’amica che si racconta e raccontandosi spera che la sua esperienza serva a qualcuno, spera di condividerla con le lettrici e magari qualche lettore .

Generosa come sempre ci parla del successo e dei fallimenti, della psicanalisi, dell’alcol e delle droghe; delle sue origini, della scrittura e delle scrittrici, del mondo editoriale e delle sue ferree leggi. Ma ci racconta anche degli uomini, o meglio: di ciò che ha imparato lei sul mondo misterioso dell’altro genere; del sesso: delle libertà e delle paure; delle donne: sorellanze ed invidie; del femminismo: quello creativo e quello castrante. Ci narra delle madri e delle zie e di quanto siamo legate e condizionate da tali modelli.

Ci fa passeggiare lungo mezzo secolo andando su e giù tra i temi, tra i tempi, tra gli stati (e non mancano le vacanze italiane).

Non c’è mai paura per il futuro nella sua narrazione: solo domande, molte, che nascono dall’osservazione di una realtà storica molto contraddittoria così come è stata la seconda parte del secolo scorso: domande alle quali risulta sempre difficile dare risposte definitive.

Ha ancora senso il femminismo oggi? Abbiamo davvero conquistato la libertà e la parità? Siamo davvero libere sessualmente ed il sesso stesso quando è libertà e quando chimera? Sappiamo davvero essere madri ed artiste ed indipendenti o dobbiamo sempre mediare o castrare una di queste parti? Le nostre madri sono alleate o nemiche? E le nostre amiche? E gli uomini in tutto questo dove stanno? Abbiamo davvero bisogno d’amore?

Finiremo invecchiando nello spirito, più che nel corpo, irrigidendoci come le nostre genitrici?

Tutto quello che posso dirvi è che stavo pensando la stessa cosa che pensava lei, in questo mio periodo, a qualche anno dai miei cinquanta: “Io non sono mia madre e ho di fronte a me la seconda metà della mia vita”.

Buona lettura.

Paura dei cinquanta
Erica Jong
Bompiani



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