Magazine Bambini
Tanti genitori di oggi vivono come moderni acrobati, traballando sul filo teso degli impegni quotidiani e lanciandosi da un trapezio all’altro sperando di aver calcolato bene tempi e distanze. Non c’è rete e non ci sono neanche gli applausi del pubblico.
Così, qualsiasi cosa che faccia traballare il filo o che modifichi il ritmo del trapezio mette in apprensione. Tra queste ci sono sicuramente le comunicazioni attaccate alla porta di ingresso del nido. Dal cancellino al nido c’è un breve vialetto. Ogni volta cerco di capire in anticipo se c’è un nuovo foglio attaccato. Sforzando al massimo la vista. Più mi avvicino, più realizzo la presenza o meno di un problema.Alcune settimane fa, il fatidico foglietto avvertiva che il giorno dopo l’orario di chiusura del nido sarebbe stato anticipato alle 13 per sciopero. Lasciata mia figlia, chiamo subito mia moglie per darle la notizia ed organizzarci. La settimana dopo leggo sul giornale di un altro sciopero. Questa volta gioco di anticipo. Chiedo, per avere il tempo di organizzarmi. Ancora non si sa niente. Poi una delle mattine seguenti, sempre lungo il solito vialetto, adocchio un foglio alla porta. Ho un attimo di esitazione, poi proseguo. Avvicinandomi riesco a focalizzare il testo, non subito. Tiro un sospiro di sollievo. E’ solo la comunicazione per l’entrata in vigore del menù invernale. Mai l’arrivo dell’inverno fu così ben accetto.So già che ci saranno altri fogli alla porta. Lo so per l’esperienza dello scorso anno. Come gli avvertimenti per i casi di malattie infettive. E subito a fare gli scongiuri. Ricorderò per sempre la prima comunicazione sulla porta del nido: Si è verificato un caso di “mani e piedi”. “Eeeeeeeeehhhhhhhhhhhh?!?!?!!?” Pensai: “Di che caspita si tratta?”