Abbiamo testato il provvedimento nella sua applicazione notturna e abbiamo notato una serie di cose.
1. impossibile arrivare. Per arrivare, rigorosamente in bici, alla zona interessata dal video a partire da casa (Porta Maggiore) abbiamo dovuto - giocoforza - compiere una infrazione. Non c'è altro modo se non buttarsi, all'incrocio con Manzoni e Emanuele Filiberto, dritti dentro la preferenziale, sperando che qualche taxi non ti asfalti e che la Municipale (molto presente in questi giorni) non ti fermi. Rischio-tram non ce n'è perché senza alcun apparente motivazione il 3 è stato trasformato in autobus. Per l'ennesima volta.
2. tutti ci provano. Non tanto all'imbocco di Via Nicola Salvi quando invece a quello di Largo Corrado Ricci, ecco lì ci provano tutti. "Ah ma qui nun ze passa"? "No, è isola pedonale" risponde il vigile con un po' di ottimismo (in realtà è una preferenziale). "Ah ma solo ad agosto" insiste il cittadino. "No, per sempre". E' la tiritera che se vi fermate all'incrocio potrete intuire decine di volte in un'ora. "Ma ce provano o sul serio ancora non conoscono le novità" abbiamo chiesto al vigile il quale ci ha risposto "un po' e un po'...".
3. mille semafori\zero telecamere. La zona è stata dotata di decine di nuovi semafori, non si capisce perché tra i tanti impianti elettrici che sono stati fatti non si è provveduto a montare delle opportune telecamere (ce ne sono tante altre in città) a protezione e a controllo delle preferenziali. Questo provvedimento potrebbe liberare i vigili urbani in compiti più a maggior valore aggiunto tipo il controllo degli abusivi e degli ambulanti 'regolari'.
4. la gioia dei camion-bar. A proposito di ambulanti regolari, la festa è tutta dei camion-bar all'altezza del Colosseo (monumento e fermata metro). Pare che per regolamento debbano chiudere alle 22, ma ieri alle 23.15 avevano la fila davanti. Non perché i loro prodotti siano di alta qualità tanto da meritare turisti in coda, ma perché si tratta degli unici esercizi commerciali dell'area. Il sindaco Ignazio Marino ha compiuto una piccola-grande rivoluzione, qualcosa di epocale di cui sta parlando tutto il mondo e, scendi scendi, gli unici 'imprenditori' a avvantaggiarsene sono quelli dei camion-bar. Dunque niente qualità, niente nuovi concetti gastronomici, niente nuovi posti di lavoro, niente idee, niente cura dell'intorno. Niente di niente. Uno scempio senza fine che dimostra tutta la nostra inettitudine, tutta la nostra incapacità di volgere a nostro favore anche le cose che, parzialmente, funzionano. La pedonalizzazione dei fori è un potenziale volano economico e commerciale straordinario: se ne avvantaggia però esclusivamente il racket degli ambulanti.
5. i trenta all'ora. Fondamentali. Andando in bici (o a piedi) te ne rendi conto. Un'auto a 30 che ti viene addosso ti fa male, una a 50 o a 70 ti uccide. La zona ha una consuetudine ormai da area pedonale, almeno la sera: gente in mezzo alla strada, tanti turisti, tanti bambini, persone che si mettono nella carreggiata semivuota per fare una foto. Le auto che procedono a 30 all'ora sono compatibili con tutto questo (ma vanno ridotte, e di molto, le carreggiate), quelle che vanno più veloce no! Gli autovelox non devono essere accrocchi formati da tre agenti della Municipale, un tazebao e una volante, ma piccole telecamere nascoste
6. effetto motorini. Uno degli effetti principali che noterete andando a fare una passeggiata ai Fori Pedonalizzati (sempre tra virgolette) è il senso di pace e di sospensione che dà l'assenza di motorini. Lo sciame di ronzanti dueruote che fanno sentire il pedone e il ciclista in costante pericolo ancor più delle auto qui non c'è. E la differenza si sente tutta.7. graffiti sul cantiere della metro. Davvero uno scandalo. L'opera d'arte di un ignobile coattello confrontata con la Basilica di Massenzio. Cancellare subito. Roma è rimasta l'unica e l'ultima città d'occidente dove uno sfigato sedicenne può recarsi nel cuore della città, levarsi lo zaino, impugnare una bomboletta, vandalizzare una parete e senza che questo gli comporti alcun rischio. Cosa aspettiamo a videosorvegliare tutta la nostra città in modo che questi 'geni' vengano condotti nei grandi musei d'arte contemporanea e, se li non accettati, portati in questura?