E invece io mi sveglio e non è proprio tutto uguale. Anzi.
Sono tutta coperta da tatuaggi.
Il che non sarebbe un problema se, uno, non ci fosse mia madre guardarmi mentre mi rendo conto di tutto questo e soprattutto, ovvero due, i tatuaggi non fossero orribili.
Ho un cuore gigantesco che mi copre la schiena.
Le braccia coperte di tatuaggi che si sovrappongono l'uno all'altro, come in una frenesia d'inchiostro.
E più mi guardo più ne spuntano.
Tò, un geranio sul collo.
Tò, un bracciale sul braccio.
Una corona sul bicipite.
Un diamante sul polso.
Più mi guardo e più ne ho.
Il tatuatore dice che sono delle prove, scompariranno a breve.
Ma qui questo scempio si autorigenera, in un crescente orrore di colori fluo e vaselina lucida.
Non scompaiono neanche se mi vesto.
Mi sono svegliata, si, ma forse preferirei essere morta.