YU Xuanji - dal web
Vi avevo parlato di Yu Xuan Ji, la poetessa triste della dinastia Tang, epoca particolarmente raffinata nelle arti e nella poesia. Essendo lei, un'etera e riguardando la sua poetica soprattutto i temi amorosi, vi avevo sottolineato come i suoi versi fossero considerati particolarmente crudi e realistici, tali da essere giudicati molto scandalosi a quel tempo e quindi recitati con diletto in quelle che all'epoca, potevano essere considerate come cene eleganti, ma che poi finivano tutte alla stessa maniera, come si può ben capire. Per soddisfare dunque la vostra prurigine maliziosa, ho tentato di tradurre, con gran fatica in verità, uno dei componimenti della nostra sfortunata Yu, giustiziata a meno di 30 anni con un'accusa probabilmente falsa (ah, la malagiustizia e i giudici politicizzati...). Si tratta di una breve composizione di due quartine, nella classica forma di versi di sette caratteri. E' uno struggente lamento verso il tempo che passa irrimediabilmente e che rende ordinario quello che la bellezza della gioventù aveva etichettato come prezioso e quasi irraggiungibile. Rimango in attesa di eventuali osservazioni e correzioni, da parte di qualcuno che il cinese lo sappia davvero.
卖残牡丹
临风兴叹落花频,芳意潜消又一春。应为价高人不问,却缘香甚蝶难亲。红英只称生宫里,翠叶那堪染路尘。及至移根上林苑,王孙方恨买无因。
La bella vende una peonia appassita.
Emette sospiri nel vento, come petali che cadono e cadono,Profumati pensieri che svaniscono e scompaiono ad ogni nuova primavera.Nessuno chiede il prezzo, troppo alto da accettare,anche le farfalle sono respinte da un profumo troppo prezioso.I fiori rossi devono essere cresciuti solo nei palazzi più ricchi,le foglie verde smeraldo non sopportano di essere imbrattate dalla polvere della strada.Se solo ne fossero spostate le radici in un giardino regale,anche i più nobili rampolli si dispiacerebbero di non poterli comprare.
Come potete ben vedere, si tratta di metafore e riferimenti talmente arditi e volgari da far arrossire qualunque gentile signorina del tempo, mentre si prestava di certo agli sghignazzi nascosti ed al darsi di gomito dei giovani perditempo e degli studenti che frequentavano assiduamente le case da thé della capitale. Gli accenni alla peonia ed ai fiori rossi era decisamente troppo audace per essere sopportato nelle severe case confuciane, per non parlare delle foglie imbrattate dalla polvere, una autentica ed insopportabile volgarità. Eppure questi farfalloni che sono attirati morbosamente dall'irresistibile aroma della sensualità, sono icone presenti in ogni epoca e sotto ogni cielo. Scusate dunque la nostra bella e la sua audacia triste, a meno di trenta anni si sentiva già vecchia e non più sufficientemente desiderabile per le cene dell'imperatore, che certo ricordava con rimpianto, soprattutto per le congrue prebende, dovendo ridursi obbligatoriamente per campare a qualche ospitata in discoteca.
Refoli spiranti da: C. Leed - Storia dell'amore in Cina - SEA -1966
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