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La perdita del posto di lavoro, il problema più grande.

Creato il 13 maggio 2011 da Uncittadinoattivo

La perdita del posto di lavoro, il problema più grande.   Alessandria  21 gennaio 2011

In questi ultimi mesi giornali e siti internet locali hanno pubblicato moltissime lettere dei cittadini, che hanno innescato accesi dibattiti, alcuni dei temi più discussi sono stati i seguenti:

La controversa decisione di abbattere il ponte della cittadella (un simbolo storico).

L’aumento penalizzante per le fasce più deboli delle rette degli asili nido e di altri servizi.

La cancellazione della mini ZTL in centro, nonostante il problema inquinamento.

L’iniziativa rose e alberi, discutibile non dal punto di vista estetico ma dal punto di vista delle   priorità.

Le rotture di strade, marciapiedi e piste ciclabili (per le quali è finalmente previsto un intervento, che ci auguriamo risolutivo).

Il problema della contaminazione dell’amianto al teatro comunale, tuttora irrisolto.

Le privatizzazioni già effettuate o quelle in programma, ATM, AMIU, ecc.

ed inoltre, che cosa sta facendo la nostra Amministrazione Comunale per,

- invertire la tendenza regressiva delle attività commerciali.

- agevolare l’insediamento di attività industriali.

Tutti temi di indubbia importanza che è più che legittimo che vengano evidenziati da cittadini e politici attivi e attenti alle necessità della collettività e portati all’attenzione dell’opinione pubblica con il contributo democratico e indipendente dei media locali, come personalmente ho avuto modo di constatare.

Problemi sui quali in Consiglio Comunale ci dovrebbe sempre essere un ampio dibattito, tendente a trovare delle soluzioni il più possibile condivise con l’opposizione, alfine di perseguire l’interesse primario dei cittadini.

Non c’è dubbio che quanto sopra sia di estrema importanza e pertanto vada ampiamente e giustamente discusso, però non si deve dimenticare che oggi c’è purtroppo un problema aggiuntivo ancora più grande, quale la perdita di posti di lavoro e l’aumento della disoccupazione, con dati particolarmente preoccupanti per quella giovanile.

Nelle famiglie colpite, porta disperazione, sconforto, privazioni  e determina dei  veri e propri drammi esistenziali, che solo chi è colpito può comprende a fondo.

Per quanto concerne la problematica di cui sopra ad esempio la Provincia ha intrapreso le seguenti iniziative:

-  Il piano locale giovani, che prevede in investimento di 265.000 €.

-  L’intervento di ricollocazione dei disoccupati con un investimento di 664.800 €.

Iniziative degne di nota, in quanto vengono concretamente incontro ai problemi reali delle fasce drammaticamente più deboli, duramente colpite dalla crisi che ha investito anche il nostro Paese.

Questa situazione, dovrebbe far riflettere anche la nostra amministrazione locale che invece pare che, a parte iniziative minori vagamente propagandistiche e comunque purtroppo di scarso impatto sui problemi di fondo che gravano sui cittadini, la preoccupazione principale o quasi sia quella di privatizzare.

A mio modesto avviso forse con troppa facilità, presentando le privatizzazioni come operazioni indispensabili, quasi come se fosse l’unico modo per far fronte ai debiti, per migliorare l’efficienza dei servizi e ridurre le tariffe.

Normalmente questi obiettivi sono però più facilmente raggiungibili a livello nazionale, dove esiste una situazione di maggiore concorrenza che migliora il servizio e determina effettivamente un calo delle tariffe a vantaggio dei consumatori, come ad esempio è successo nelle telecomunicazioni.

A livello locale invece le privatizzazioni, sovente per mancanza di competitor o quasi, come ad esempio potrebbe succedere per AMIU e ATM, a volte possono avere un effetto contrario, determinare un aumento delle tariffe e soprattutto, come spesso accade, (tenuto conto che le proprietà private che subentrano sono inevitabilmente attente ai costi) determinare  tagli del personale (come ad esempio sta succedendo per la casa di Riposo Basile) e ciò, in momenti già drammatici per l’occupazione, rischia di aggravare una situazione già complicata.

Inoltre quando dovessero essere cedute tutte le partecipate, a quel punto che cosa rimarrebbe.?…….  .

Che cosa possiamo fare noi cittadini per sensibilizzare l’amministrazione Comunale ? Ad esempio ricordargli che quando scadrà il mandato (ovviamente questo vale per qualsiasi giunta Comunale o Provinciale), ci ricorderemo di come ha governato la città, di quello che ha fatto o non ha fatto per il benessere e lo sviluppo della comunità e conseguentemente che verrà premiata con il rinnovo della fiducia se ha ben amministrato…

Nel frattempo possiamo comunque intervenire manifestando come si sta facendo, il nostro consenso o il nostro dissenso su ogni singola decisione, scrivendo lettere ai media locali, giornali e siti internet, oppure verbalmente ma sempre in modo corretto e civile.

Pier Carlo Lava.

Occupati e disoccupati Settembre 2010- stime provvisorie



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