La pesatura dell'anima - Clelia Farris

Creato il 14 aprile 2011 da La Stamberga Dei Lettori

I Contenuti
In un Egitto minacciato dalla desertificazione, i Movimentisti si ribellano al tradizionale attaccamento alle Due Terre degli Stanziali. I movimenti centrifughi sono presenti anche nella politica e nella religione, dove i Mitriaci combattono l'ortodossia della Religione tradizionale. In questo scenario i Sette (un gruppo elitario di Giudici, in contatto con l'Aldilà), si rende conto di aver sbagliato un verdetto di condanna a morte per un misterioso infanticidio. Le conseguenze saranno pesanti, il loro patto con il Regno dei morti vacillerà e la situazione sarà aggravata da un nuovo omicidio. Vincitore del Premio Kipple 2010.
La Recensione

In un Egitto decisamente anacronistico, Naїma, hedja della divisione del Giuncheto, viene strappata al caso della strage nel bar Palo d'Ormeggio e affidata all'elitaria squadra dei Sette. I componenti di questa particolare sezione del corpo di polizia sono noti per i loro metodi brutali e sbrigativi, e per la loro efficacia  nell'individuazione e nella cattura dei rei d'omicidio.

Escluso il capitano Larissa, i Sette formano una bizzarra accozzaglia: Elin è un'anziana e malata signora che si appoggia a un bastone di cristallo; Sirah è un giovane ex-delinquente proveniente dai sobborghi che utilizza uno strano gergo; Sadou è un muscoloso guardiano proveniente dal deserto; Yannis è un arrogante libertino; Anouk è una bellissima ragazza dall'aria sofisticata. Selezionati personalmente dal capitano Larissa, in comune hanno una sola cosa: quando scendono nel serdab, nel santuario funerario scavato sotto le fondamenta della centrale, entrano in contatto con Iside e con i Giudici e consegnano loro l'anima del colpevole perché venga restituita alla vita quella della vittima. Ma ciò avviene solo se l'anima della vittima è più leggera di quella dell'assassino.
Naїma è stata scelta da Larissa per sostituire Menes, il sesto componente della squadra, che si è recentemente tolto la vita. L'ingresso tra i Sette getta la donna in un altro mondo, del tutto estraneo alla sua tranquilla vita ripartita tra lavoro e famiglia, ma ben presto il legame con i nuovi compagni diventa inscindibile, e il suo coinvolgimento nel mistero che riguarda la strana morte del suo predecessore appare inevitabile. Dietro la morte di Menes, infatti, sembra esserci la mano della sanguinosa setta dei Mitriaci...

L'Egitto in cui ci getta Clelia Farris ha dell'incredibile: ha molte delle caratteristiche del periodo pregreco, dotato però di una stravagante tecnologia che si avvale, tra le altre cose, di aracnidi che, tessendo le loro tele, fungono da radio, telefoni portatili, insegne luminose, macchine da scrivere. Riflettendo un sistema politico e ideologico bipartito che divide il mondo dall'alba dei tempi, due sono gli schieramenti che si oppongono: gli Stanziali, attualmente al potere, sono un partito di conservatori che fondano la loro politica sull'immagine di ordine riflessa dal corpo di polizia (e dai Sette in particolare) e che reprimono ogni tentativo d'innovazione (la migrazione in vista dell'imminente espandersi del deserto, la ricerca genetica, il contrabbando di farmaci); a loro si oppone il movimento dei Movimentisti (sic), che vede nel progresso e negli spostamenti l'unica via di sopravvivenza del paese. Lascio al lettore il piacere di scoprire tutte le altre caratteristiche e dinamiche di questo scenario allostorico così originale. La storia è avvincente, e il taglio assunto dalla narrazione, più thriller che fantasy, tiene molto bene il ritmo, suscitando continuamente la curiosità di andare avanti con la lettura per scoprire come si evolveranno le vicende dei personaggi, i quali sono approfonditi quel tanto che basta perché risultino interessanti, anche se non eccelsamente.Il bel romanzo, tuttavia, non è scevro da qualche difetto:- La focalizzazione è altalenante: spesso si perde il filo della narrazione, perché il non c'è una divisione in capitoli (solo una tripartizione in sezioni) e avvengono frequenti salti da un punto di vista all'altro. Il tutto è complicato dal fatto che i nomi di molti personaggi sono simili tra loro.
- L'abbondanza di proposizioni principali nello stesso periodo, separate da una virgola (con conseguente assenza quasi totale di altri segni d'interpunzione come i due punti o il punto e virgola), rende alcuni paragrafi quasi sterili elenchi di azioni.
- Alcuni elementi chiave della storia, come la distinzione tra Movimentisti e Stanziali e la setta dei Battesimali, vengono poco approfonditi e risultano confusi. E' un vero peccato, perché l'ucronia inventata da Clelia Farris è incredibilmente suggestiva e originale, ma difficile da inquadrare proprio perché diversi elementi che ne compongono l'ambientazione sono appena accennati e quasi dati per scontati e perché talvolta la narrazione subisce improvvise accelerazioni, anche nel finale.
La prosa dell'autrice, infine, risulta scorrevole e accurata nell'utilizzo di termini di origine egiziana, uniti ad altri appositamente inventati, per identificare oggetti e usi di questo particolare Egitto steampunk.
Esclusi i difetti succitati, in definitiva, si tratta un buon romanzo ucronico che funzionerebbe benissimo come anticipazione a una saga di più largo respiro localizzata nella stessa ambientazione.

Giudizio:+4stelle+
Articolo di Sakura87
Dettagli del libro

  • Titolo: La pesatura dell'anima
  • Titolo originale: -
  • Autore: Clelia Farris
  • Traduttore: -
  • Editore: Kipple Officina Libraria
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • Collana: Biblioteca di Avatar
  • Formato: Brossura
  • ISBN: 8895414268
  • ISBN-13: 9788895414263
  • Pagine: 192
  • Prezzo: 15,00 Euro
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