La piaga della corruzione nei balcani

Creato il 24 agosto 2010 da Pasudest

Nei Balcani, non trascorre settimana senza che uno scandalo di corruzione sia sulle prime pagine dei giornali, con nomi, date e crimini inclusi. La corruzione dilaga in tutti i settori favorita da leggi inadeguate, indagini insufficenti, scarso coordinamento delle operazioni di contrasto, giudici e politici corrotti a loro volta, sentenze inefficaci.
Che fare?
Le contromisure possibili sono molte e tutte valide: svincolare il sistema giudiziario dal controllo politico, dare maggior trasparenza a tutti settori del governo, applicare rigidi controlli sul finanziamento dei partiti politici, così come sulle aziende statali e sugli appalti pubblici, rafforzare le agenzie anti-corruzione, adottare leggi adeguate, aumentare gli stipendi di coloro che per il loro ruolo possono essere maggiormente vulnerabili alla corruzione, addestrare la polizia e formare unità investigative specializzate. Inoltre, gli stessi organi di informazione dovrebbero porre fine alla corruzione interna e indagare a fondo anche sui più rilevanti casi di corruzione in modo da aumentare la consapevolezza dell'opinione pubblica.
Da Belgrado, Bucarest, Pristina, Tirana, Skopje, Sarajevo, Sofia, Zagabria e Podgorica le autorità promettono impegno, determinazione e "tolleranza zero" contro corruzione e crimine organizzato, ma manca una reale volontà politica, accompagnata da una generale apatia dei cittadini, da una scarsa consdapevolezza dei propri diritti e delle possibilità di farli valere incidendo sulle decisioni di politici e amministratori locali. Bruxelles non sembra affatto soddisfatta e minaccia di rallentare o congelare il processo di adesione all'Unione Europea.
Balkan Insight ha realizzato una lunga e approfondita indagine che si consiglia vivamente alla lettura e che potete trovare nella traduzione in italiano suol sito di Osservatorio Balcani e Caucaso.
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