Qualcuno pensa al futuro di questi ragazzi?
Avevano il naso rosso perché il freddo lo aveva preso a morsi. Saltellavano, ma parlavano basso. L’aria rapprendeva il fiato, meglio stare zitti. Poi il via con il battere di tamburo e nacchere a dare il ritmo di un passo non così aggressivo. Occhi-azzurri li fermò subito, neanche il tempo di farli sentire un po’ caldi, di lasciarli avvolgere nel tepore degli slogans familiari. La ragione attraversò i loro cuori come lama d’acciao. Più fredda del freddo inverno.