Tempi difficili per le banche offshore.
Il Ministero del Tesoro degli Stati Uniti ha acceso i riflettori su un piccolo, ma finanziariamente importante, stato europeo considerato ancor oggi un felice paradiso fiscale.
Immobiliaristi russi, industriali cinesi e funzionari statali venezuelani sono stati accusati di lavare i loro soldi attraverso una piccola banca situata nel Principato di Andorra: la Banca Privada d'Andora (BPA). Il direttore generale e due funzionari sono stati arrestati e il consiglio di amministrazione azzerato, ma lo scandalo si è subito allargato alla Spagna, dove la banca era proprietaria del Banco Madrid, un istituto rivolto a clienti facoltosi.
È stata aperta una procedura di insolvenza per il Banco di Madrid a seguito dei primi consistenti prelievi da parte dei clienti che hanno minato la capacità della banca di far fronte adeguatamente alle proprie obbligazioni. La Banca di Spagna ne ha assunto il controllo.
I conti correnti dei clienti sono stati bloccati ed i prelievi contingentati a non più di 2.500 euro a settimanaLo scandalo ha scosso il piccolo paese nel cuore dei Pirenei, fortemente dipendente dalla sua settore bancario, che costituisce circa il 20% del PIL.
Anche se il governo locale ha assicurato che non esiste nessun problema di liquidità per l'istituto bancario, i conti correnti di tutti clienti sono stati bloccati ed i prelievi contingentati a non più di 2.500 euro a settimana. Probabilmente BPA verrà assorbita da una delle banche maggiori del paese, si sussurra Crédit Andorrà, ma al momento la situazione è assai incerta e fonte di preoccupazione per tutti i correntisti che temono in un congelamento a tempo indefinito dei propri depositi.
Il sospetto di riciclaggio, che fa riferimento alla criminalità organizzata russa e cinese oltre che alla società petrolifera venezuelana statale, la Petróleos de Venezuela, è quella cosa che dipinge il sistema bancario offshore come qualcosa di nefasto.
La maggior parte delle persone pensano ancora che l'unica ragione per avere un conto bancario offshore è quella di voler coprire qualche attività illegale. Si esclude a priori che qualcuno possa pensare semplicemente ad un'opzione per diversificare gli investimenti al di fuori del proprio paese. Uno strumento per proteggere i risparmi, non per nasconderli.
La lezione di Andorra, per gli investitori più previdenti che hanno deciso di internazionalizzarsi, lascia un importante insegnamento: meglio avere due conti offshore per essere in grado, in caso di scenari come quello verificatosi nel piccolo stato spagnolo, di poter spostare il denaro da uno all'altro.
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