Ventotto aziende del veronese si sono consorziate per garantire e certificare la qualità della Pietra della Lessinia. I produttori del materiale lapideo pregiato, che viene estratto nell’omonima regione delle Prealpi, quasi tutta appartenente alla provincia di Verona, intendono garantire provenienza e qualità della pietra, un po’ come avviene per i vini doc.
“Cave di Prun 2″ di Ugo franchini – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia CommonsIl marchio d’eccellenza, rilasciato da un’apposita Commissione serve anche a tutelare un’export di successo che nel primo trimestre del 2015 ha raggiunto gli 86,6 milioni di euro. Un dato che colloca il distretto lapideo veronese al primo posto in Italia per l’esportazione di pietre lavorate.
Il Consorzio di Tutela della pietra della Lessinia ha messo a punto un protocollo per la classificazione della pietra, che prende in considerazione provenienza, profondità della falda e spessore del taglio della lastra. Una commissione avrà il compito di individuare le pietre classiche e quelle superiori, classificandole secondo la destinazione d’utilizzo o scartandole se non idonee intermini di qualità.
La Pietra della Lessinia, che è quella utilizzata anche per la pavimentazione della celebre piazza Erbe a Verona, comparirà con due installazioni alla prossima edizione di Marmomacc, salone della pietra naturale in programma a Verona dal prossimo 30 settembre.