Published on gennaio 23, 2012 with No Comments
Il Creatore e il suo creato sono i soggetti priviligiati dall’artista. La religiosità, la pietas e la sofferenza per Cristo in croce arrivano agli occhi del visitatore moderno con una tecnica 3d che non lascia certo indifferenti i visitatori. Cristo ha il capo chino. E’ morto, e per chi è religioso è difficile non sentire un sottile “senso di colpa”.
C’è poi Gesù e Giovanni Battista, insieme a loro Elisabetta, Zaccaria, la Madonna e lo Spirito Santo. Una scena classica della tradizione iconocrafica religiosa eppure qui c’è qualcosa di oscuro, che la stessa artista fatica a riconoscere Gesù strappa lo Spirito Santo dalle mani di un inerme Giovanni, l’anziana Elisabetta sorride con un ghigno quasi cattivo, Zaccaria ha un’espresione di sorniona partecipazione, ma ciò che più lascia interdetti è l’indifferenza della Madonna. Mai prima si era vista in un tale scena l’assenza di Maria. Non ha nessuno sguardo di partecipazione o di affetto verso i due bambini. E’ immersa nel suo mondo, in chissà quali pensieri, preoccupata per chissà quali altri avvenimenti. Intorno una quotidianità descritta nel dettaglio, con una intima semplicità.
Ma fino al 28 gennaio tra le 20 opere esposte dall’artista giffonese troverete anche un altro tema: la natura, o meglio il creato. Una espolisione di colore in cui predonima il verde in tutte le sue possibili infinite sfumature. Fiori, alberi, montagne, boschi. Ma la vita intorno anche se sembra perfetta, ordinata, colorata non è detto che sia felice. I petali dei fiori sono a testa in giù, l’acqua è quella immobile di uno stagno o quella di un fiume che scorre lento vicino alla riva. E un ramo secco, spoglio spunta a ricordarci “che stiamo distruggendo la bellezza del creato con i nostri comportamenti ecologicamente irresponsabili”.
Attraverso questo percorso il visitatore è portato a seguire un viaggio silenzioso alla scoperta del fine ultimo del vivere umano. L’eleganza raffinata di questi dipinti non si esaurisce sulla tela. Annamaria Verdolino, infatti, è anche una mancata arredatrice, perché le cornici che proteggono le sue opere sono un altro prezioso complemento d’arredo.
Quando andiamo via dalla mostra, la maestra d’arte ci rivela “quando mi sono iscritta all’istituto d’arte di Salerno non sapevo che sarei diventata un’artista. Avevo 14 anni e insieme a mia sorella gemella Antonietta comprai una tela, pennelli e colori e cominciammo a dipingere. Della mia classe solo noi abbiamo coltivato questa passione…Sono davvero felice di avere una mia personale, mi sento già realizzata così. Mi accontento di poco.”
Intanto, mentre siamo presenti alla mostra, Le arriva una proposta: esporre all’Università di Salerno…si comincia con poco…
Personale di Anna Maria Verdolino
Fino al 28 gennaio
Palazzo di Città
Battipaglia -Salerno
Per contattare l’artista: [email protected]
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