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di Maria Pia Caporuscio. Fra i tanti gravissimi problemi che affliggono il nostro paese la politica, piuttosto di risolverli, si appresta a cambiare le regole scritte nella nostra Carta Costituzionale. Ci si chiede se per davvero a questa classe politica, che ha generato scandali di malaffare a ripetizione, si possa affidare un compito così grave, che potrebbe stravolgere le regole di Democrazia del nostro paese. Ogni cambiamento di quello che dovrebbe essere da tutti considerato il Vangelo degli italiani, non dovrebbe essere toccato dalla politica senza il consenso della popolazione, che dovrebbe esprimersi tramite un referendum. Esistono seri dubbi che questi cambiamenti, che i politici attuali hanno in mente, siano per davvero in favore della popolazione italiana. Troppe leggi sono state promosse e accettate contro la popolazione soprattutto quella lavorativa, in favore delle caste del potere e dunque la paura che si possa stravolgere ancora una volta, la qualità di vita della popolazione, è più che giustificata. Le personalità che scrissero la nostra Carta erano al di sopra di ogni sospetto sia per onestà ma anche per l’intelligenza morale e culturale mentre, purtroppo, bisogna ammettere che non si possa dire altrettanto dell’attuale classe politica. Questa che a tutti gli effetti appare come una sopraffazione della politica sulla volontà popolare, è a dir poco inquietante. In un paese civile e democratico, come questi signori vogliono farci credere sia ancora l’Italia, si darebbe voce ai diretti interessati che sono per l’appunto i cittadini e non escluderli da ogni partecipazione, come si teme stia succedendo. Si è combattuta una sanguinosa guerra mondiale per dare la libertà alla popolazione e nessuno, neppure un governo dovrebbe permettersi di violarne le regole. Cambiare qualche articolo con il passare degli anni è possibile, ma sempre e comunque in armonia tra gli organi di potere e la popolazione. Ogni atto grave che la politica attua alle spalle dei cittadini , senza che i cittadini ne vengano a conoscenza, sui quali ne graverà il peso, deve essere catalogato come un abuso di potere. La Democrazia è tale perché all’obbligatorietà di una legge si contrappone la discussione. Un governo provvisorio, di larghe intese come l’attuale, dove destra e sinistra si fondono, non sembra il più adatto ad effettuare modifiche alla Costituzione, ma piuttosto risolvere i problemi più urgenti, come la legge elettorale, prima di tornare alle urne.