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La planimetria del Duomo di Fidenza

Creato il 24 luglio 2012 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
La planimetria del Duomo di Fidenza La planimetria del Duomo di Fidenza che qui presentiamo, è frutto di un lavoro di gruppo eseguito dalla “terza A" e dalla “quarta B» della sezione “geometri" dell'Istituto Tecnico ”L. Paciolo" di Fidenza, guidato dal prof. Alberto Allegri, nell'anno scolastico 1972-73. Il prof. Allegri, membro della sezione fidentina di Italia Nostra, ha portato gli studenti a contatto di un insigne monumento del romanico emiliano per una verifica e presa di coscienza. 
Il risultato frutto di un rilievo accurato e preciso è un altro contributo alla conoscenza della chiesa di S. Donnino che non finisce mai di sorprendere e di meravigliare. La pianta del Duomo è tutta una composizione geometrica non rigidamente perfetta, ma con notevoli deformazioni asimmetriche. Essa è composta da tre navate longitudinali e da un santuario molto profondo con cripta. La navata centrale ha la larghezza doppia delle minori e campate lunghe quanto larghe, cioè quadrate; ad ogni campata della navata centrale, ne corrispondono due in ciascuna delle navatelle. Una cosa importante da rilevare è la divergenza dei muri perimetrali e al contrario la convergenza dei pilastri interni. Ci sembra che l'architettura assuma all'esterno un senso di dilatazione e all'interno di profondità. La facciata converge verso l'asse mediano tanto da essere come divisa in due parti. I leoni stilofori sono perpendicolari ai rispettivi lati della facciata, sottolineandone la particolare convergenza. La difficoltà maggiore incontrata nel corso dei lavori di rilievo fu quella di rapportare le misure attuali con quelle del sec. XIII. Le misure complessive dell'edificio sono: lunghezza m. 54 e larghezza m. 31,50. La pianta più nota fino ad ora del Duomo di Fidenza è quella disegnata da G. B. Astolfi nel secolo scorso. Una variante più recente è rappresentata dalla planimetria pubblicata nel 1952 da G. Francovic che, date le ridotte dimensioni, risulta però di difficile lettura e annulla i particolari. Queste due planimetrie sono state più volte riprese e riprodotte dai vari studiosi che si sono interessati al Duomo di Fidenza e che qui è inutile citare. La pianta che presentiamo dunque offre un contributo originale, più accurato e scientifico delle precedenti.

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