E’ quanto riporta Novamont in un comunicato. Non disperdere i prodotti nell’ambiente (neanche un torsolo di mela!) è fondamentale. Ma purtroppo “incidenti” di percorso ed incivili sono sempre in agguato. Così prosegue il comunicato:
Le prove di laboratorio simulano le condizioni ambientali del fondo marino e della battigia, habitat in cui finiscono molti rifiuti plastici. Questi dati confermano che i prodotti compostabili tendono a biodegradare anche in condizioni naturali, quale l’ambiente marino, in tempi relativamente brevi.
Questo è il primo passo di un iter che porterà alla definizione di un processo di certificazione da parte di IIP.
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Novamont è leader nello sviluppo e nella produzione di materiali e bio-chemicals attraverso l’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura. Con 323 addetti (il 20% dei quali impegnato a tempo pieno in R&S), ha chiuso il 2012 con un turnover di 135 milioni di euro ed investimenti costanti in attività ricerca e sviluppo (4,9% sul fatturato 2012); detiene un portafoglio di circa 1.000 brevetti. Ha sede a Novara, stabilimento produttivo a Terni e laboratori di ricerca a Novara, Terni e Piana di Monte Verna (CE). Opera tramite sue consociate a Porto Torres (SS) e Bottrighe (RO). È presente attraverso sedi commerciali in Germania, Francia e Stati Uniti e attraverso propri distributori in Benelux, Scandinavia, Danimarca, Regno Unito, Cina, Giappone, Canada, Australia e Nuova Zelanda.