la temperatura che comincia ad abbassarsi, un motorino che si avvia piano verso una serata delicata, la chiesa di donna regina, la voce più dolce di sempre. palladino ha arredato la chiesa che odora della mia infanzia. un immenso pannello fa da sfondo al posto che nei miei ricordi richiama la voce di mio nonno. da piccola "donnaregina" veniva nominato più dei nostri nomi. presente e passato che si sovrappongono. il passato che ospita il presente. e si donano a vicenda. mio nonno passava ore a parlare di restauro anche con noi bambini. il passato va accudito, non deve essere un falso. i segni della storia hanno un grande valore. chissà che avrebbe detto delle teste che piovono dal cielo nella sua donnaregina. a me fanno pensare che vecchio e nuovo, possono convivere. anche se è difficile. possono. ora estranei inconsapevoli occupano quegli spazi regalandosi un concerto in un piccolo paradiso di arte. sorrido perchè per loro è solo una bella chiesa, ormai sconsacrata. per me è un po' di famiglia, è un po' di infanzia. risuonano perfette in quegli ambienti, così come nella mia testa, le parole accurate e le note delicate di un poeta in cravatta scura. e nonostante un'invasione di ricordi e di momenti, stasera, mi sento leggera pensando che solo chi ha radici profonde può allungarsi nei rami.