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"la poesia dei numeri": esplorando il mondo, fra realta' e matematica

Creato il 12 marzo 2015 da Alessandro @AleTrasforini

Un libro sulla matematica, scritto da chi ha una grandissima passione/debolezza per le s cienze matematiche. Tono ( e contenuto) dell'opera " La poesia dei numeri - Come la matematica mi illumina la vita", scritto da Daniel Tammet ed edito da Chiavi di lettura - Zanichelli, sembra essere chiaro sin dalla prefazione:

"[...] La maggior parte delle persone pensa con le parole o con le immagini.
Daniel Tammet pensa con i numeri perché ha la sindrome di Asperger, una lieve forma di autismo che lo rende particolarmente sensibile alla matematica.
Tammet coglie i numeri in ogni aspetto della vita quotidiana, [...]"

Cogliere le magie della matematica, sfruttando uno spirito ed un'anima contemporaneamente più fragili ma più matematicamente consapevoli rispetto a quelle di moltissimi altri.
Vedere numeri in ogni singolo aspetto della realtà è una visione strettamente applicata al presente testo, nel quale storia e progresso concorrono a fondersi in un'analisi mai troppo pesante su una delle discipline maggiormente temute e respinte sin dalla più tenera età.
Tutto può dirsi matematico; molto più di quel che sembra a prima vista.
Occhi e percezioni dell'autore contribuiscono ad allargare e informare le consapevolezze del lettore:

"[...] dai lati in un fiocco di neve ai risultati delle partite di cricket.
I numeri [...] saltano all'occhio [dell'autore] perfino quando legge Shakespeare e immagina il grande poeta a scuola, da bambino, mentre scopre lo zero, una novità assoluta per l'epoca. [...]
Le tabelline sono per Tammet le 'molecole' della matematica o l'essenza delle nostre conoscenze numeriche, ma sono difficili da imparare: se vanno a memoria è per l'aiuto di voci concise, bilanciate e in rima, come nei proverbi. Pi greco è il numero più fascinoso per l'autore, che nel 2004 all'Università di Oxford ne ha recitato a memoria i primi 22514 decimali [...]"

E' probabilmente in questa diversità, legata alla citata Sindrome di Asperger, che riesce a forgiarsi il segreto per una differente visione sia del mondo esterno che delle scienze.
Da questo punto, per l'autore, emerge una consapevolezza con cui ha cercato di fare i conti sin dalla tenerissima età:

"[...] avevo visitato il Center or Brain and Cognition di San Diego, in California.
I neurologi del centro mi avevano sottoposto a una batteria di test.
Mi era sembrato di tornare ai giorni della mia infanzia passati in un ospedale londinese, quando i medici mi avevano collegato a un encefalografo per cercare segni di attività epilettica nel mio cervello. I cavi avvolgevano la mia testolina come la rete con cui il pescatore tira su il suo bottino dal profondo del mare. [...] In America gli scienziati [...] mi diedero molte addizioni da calcolare e lunghe sequenze di numeri da imparare a memoria.
Mentre pensavo, apparecchi all'avanguardia misuravano il mio e il mio battito cardiaco.
Il risultato di tutti questi esperimenti mi incuriosiva da morire: volevo assolutamente scoprire il segreto della mia infanzia. La mia autobiografia inizia [...] con quella diagnosi che aveva finalmente dato un nome alla mia diversità. Prima di allora c'era stata una sfilza di pseudonimi fantasiosi: sarei stato un timido patologico, un ipersensibile, un 'mani di pastafrolla' [...].
Per gli scienziati invece ero un autistico altamente funzionale, con una sindrome del savant, dato che le connessioni neurali del mio cervello avevano formato sin dalla nascita circuiti insoliti. [...]"

L'aver ricevuto una differente visione delle cose ha costituito, per l'autore, motivo ed occasione per scoprire un amore per le scienze matematiche. Tale percezione è integralmente riportata nella presente opera, cercando di spaziare al meglio possibile fra gli infiniti spazi della dimensione numerica: dall'algebra alla geometria, dalla bellezza della relatività alla poesia dei numeri primi, dalla rappresentazione della realtà alla possibilità di trovare infinite applicazioni in ogni singola componente del mondo. Solo esplorando i confini che la Storia ha imposto all'essere umano è possibile comprendere al meglio possibile quali possano essere limiti e potenzialità riguardanti la comprensione delle stesse scienze matematiche: quali traguardi dobbiamo agli arabi e alla loro invenzione del concetto di zero? Cosa si nasconde dentro ai concetti di scienza e relatività?
Quali rapporti possono esistere fra rime e rapporti matematici da bilanciare e/o ricercare?
Dalla possibilità di vincere una partita di scacchi alle opportunità offerte per ( cercare di) stimare il ' grado' di solitudine umana nell'universo: sono anche queste le opportunità che la scienza matematica può mettere a piena disposizione dell'essere umano.
Attraverso gli occhi e la sensibilità dell'autore si possono ritrovare molte storie, intrecciate e mescolate con fili conduttori capaci di legare numeri ad episodi di vita e consapevolezze.
Tutto questo potrà essere possibile fino a quando la matematica resterà una fondamentale lente primaria ( o prioritaria, a seconda dei punti di vista) con cui ( cercare di) indagare il mondo circostante.



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