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la poesia del mercoledì: da Matched, Dylan Thomas

Creato il 20 aprile 2011 da Lafenice
dedicato a tutti coloro che combattono
ieri, al ritorno da una faticosa giornata piena di studio, palestra e chi più ne ha più ne metta, mi lascio cadere stanca sul letto, dopo aver acceso il piccolo faretto led che lo illumina e stringendo tra le mani un nuovo libro, Matched.
mi lascio trasportare dalla storia, ed i miei occhi, anche se stanchi, resistono curiosi. e poi la vedo, questa poesia, e mi dico: "sarebbe un dannato peccato non condividerlo".
così, ecco a voi una poesia che non conoscevo, che ho scoperto grazie a questa nuova ed interessante lettura, Matched (presto arriverà la mia recensione, la trama la troverete qui).
Lui è Dylan Thomas, la poesia è Non andartene docile in quella buona notte.
la poesia del mercoledì: da Matched, Dylan Thomas
Non andartene docile in quella buona notte,
vecchiaia dovrebbe ardere e infierire
quando cade il giorno;
infuria, infuria contro il morire della luce.
Benchè i saggi infine conoscano che il buio è giusto,
poichè dalle parole loro non diramò alcun conforto,
non se ne vanno docili in quella buona notte.
I buoni che in preda all'ultima onda
splendide proclamarono le loro fioche imprese,
avrebbero potuto danzare in una verde baia,
e infuriano, infuriano contro il morire della luce.
I selvaggi, che il sole a volo presero e cantarono,
tardi apprendono come lo afflissero nella sua via,
non se ne vanno docili in quella buona notte.
Gli austeri, vicini a morte, con cieca vista scorgono
che i ciechi occhi quali meteore potrebbero brillare
ed esser gai; e infuriano
infuriano contro il morire della luce.
E te, padre mio, là sulla triste altura io prego,
maledicimi, feriscimi con le tue fiere lacrime,
non andartene docile in quella buona notte.
Infuria, infuria contro il morire della luce.

credo che la scoperta di questa poesia non potesse arrivare nel momento migliore: avevo la necessità di percepire una voce, più o meno lontana che mi spronasse a combattere contro il morire della luce. perchè a volte sembra scomparire, condannandoci all'insoddisfazione, alla frustrante ricerca.
O forse no: non accontentatevi di risposte non date, di verità taciute, di sguardi muti, di gesti servili e vuoti. non accontentatevi del silenzio, della penombra, di quel cupo leitmotiv che è la malinconia.
Infuriate contro il morire della luce: e non andatevene mai, docili, in quella buona notte.
il mondo cambia attraverso le persone, attraverso i gesti, i pensieri, le riflessioni di chi non si accontenta di una vita a metà.
un caloroso abbraccio a tutti!
e, come sempre, buona fortuna!

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