Esattamente la stessa cosa succede ogni volta che nasce un nuovo movimento (e parlo per esperienza diretta con il movimento transumanista). E' solo questione di tempo prima che, senza malizia, senza neanche accorgersene, si cominci a spingere il movimento in questione in direzioni diverse da quella originale. Passata l'euforia dell'essersi trovati, i vari membri cominciano ad esprimere le proprie opinioni politiche, cercando di mergerle con gli obiettivi del movimento. Nelle discussioni cominciano ad apparire frasi quali "solo il libero mercato puo' portare alla realizzazione del futuro transumano che vogliamo"; "solo un approccio equo e solidale puo' portare alla realizzazione del futuro transumano che vogliamo"; "il capitalismo e' il nemico del longevismo"; "il capitalismo e' il miglior amico del longevismo"; "la Chiesa Cattolica e' il nostro nemico"; "gli interventi statali sono un'ostacolo ai nostri obiettivi", etc, etc, etc... Il risultato sono discussioni, magari anche appassionanti (per alcuni), ma per niente produttive e che introducono il rischio di flames, guerre intestine e scissioni.
Al di la' di questi problemi "interni", c'e' poi un problema "esterno" piu' importante... Se il nascente partito longevista si presentasse all'elettorato come l'ennesimo partitino di destra o di sinistra, distinguibile dagli altri solo per una certa enfasi sul longevismo, temo che finirebbe per condividere il destino dei partitini di cui sopra... Sospetto che solo la trasversalita' politica e un pragmatismo estremo potrebbero dimostrare l'alterita' di tale partito rispetto al resto del panorama politico italiano (e qui illustro cosa intendo per pragmatismo estremo).