Nel 2003 arrivato a Tokyo per ricevere un premio dalla Japan Art Association, Claudio Abbado si chiese:
“È compatibile che nella parte più antica e nel cuore culturale del continente europeo ci sia un uomo che controlla l’80 per cento dei mezzi di informazione e che per di più quest’uomo sia il primo ministro?”. Poi aggiunse: “Sono preoccupato nel mio paese e nel mondo intero non si fa abbastanza per la cultura. Arrivano al potere persone ignoranti, che ci raccontano cose alle quali finiamo per credere, come quella della guerra umanitaria. Ma ci sono cose giuste e cose sbagliate che non sono né di destra né di sinistra che però vanno dette perché sono importanti’”.
Vi fu tanta polemica tra i nostri strapagati parlamentari (soprattutto quelli del PDL ma anche Lega e M5S) per le nomine a senatori a vita di Abbado e degli altri tre insieme a lui, Rubbia, Piano e Cattaneo. Polemiche che fecero dei quattro tutta l’erba un fascio.
Ma, come sappiamo, Abbado fu l’unico dei quattro a non prendere mai un centesimo dalla sua indennità di senatore devolvendola completamente alla Scuola di Musica di Fiesole per creare borse di studio e premiare i più capaci.
In compenso, però, nessuna proposta da parte di quella medesima classe politica per la promozione della musica e della cultura musicale in Italia, mentre allo stato attuale delle cose ci ritroviamo con i Teatri musicali ridotti al lastrico dalla corruttela e dalle ruberie perpetrate dallo stesso sistema politico che storse il naso per la nomina di Abbado.
“Non un intervento per far decollare per davvero i licei musicali, nessun riconoscimento istituzionale alla figura del musicista professionista (che d’altronde fa cultura e non ha lobby), nessun metter mano ai programmi scolastici perché, come ovunque nel mondo occidentale avviene, i ragazzini sappiano leggere note su un pentagramma o abbiano voglia di entrare in un conservatorio”.(cit.Paolo Romano)
Questa è la politica italiana che indegnamente ha avuto l’onore di ospitare tra i suoi ranghi un uomo come Claudio Abbado.
Carlo Putelli