Rossella Tamburini è nata a Milano e in tenera età si è trasferita a Pavia, una città che ama immensamente.
La sua infanzia è stata difficile e tormentata, ma la grande dedizione dei genitori adottivi le ha permesso di superare e cancellare quella dolorosa parentesi. Madre di due bambini, si è laureata in Scienze Politiche all’Università di Pavia e attualmente è iscritta alla seconda laurea in Scienze Giuridiche. Lavora presso l’Amministrazione Provinciale di Pavia ed è particolarmente attiva nel volontariato.
Lo scrivere, per lei, è come l’essenza del suo essere, quando si immerge nel suo mondo di fantasia e riesce a dargli forma, anche la realtà sembra sfocarsi e mescolarsi con esso.
Titolo: La Porta dei Sogni
Autore: Rossella Tamburini
Edito da: CSA Editrice
Prezzo: 13,00 €
Genere: Romanzo, Narrativa
Pagine: 154 p.
Voto:
Trama: Un sogno o una realtà falsata? È questo l’interrogativo che s’insinua prepotente nell’animo del lettore lungo un percorso narrativo intriso di visioni misteriose, poteri oscuri e strane coincidenze. L’inquietante verità potrà essere svelata solo attraversando con coraggio “la porta dei sogni”.
Recensione:
di Cerridwen
La Porta dei Sogni, opera dell’esordiente Rossella Tamburini, appartiene ad un genere letterario abbastanza difficile da classificare.
È, innanzitutto, un romanzo dalle forti connotazioni fantascientifiche ma è anche un romanzo che unisce un ottimo approfondimento psicologico – ben costruito e coerente – atmosfere surreali e fantastiche e un ritmo narrativo serrato ed avvincente, ad una serie di tematiche fondamentali che da sempre interessano la riflessione umana: i rapporti familiari; l’ambiente; l’amore materno inteso come amore puro e disinteressato; l’importanza delle scelte che, operate nel presente, influenzano il futuro e il coraggio di sostenerle fino in fondo; il male e il bene, il loro significato e la difficoltà nel riconoscere una linea di confine fra questi due poli; e ancora, il limite della ricerca scientifica quando questa viene posta di fronte a rilevanti interrogativi etici; il sacrifico e il tema delle realtà parallele.
Sfogliando le prime pagine, il lettore si ritrova immediatamente catapultato nella storia.
Nessun prologo o introduzione interviene a chiarire la situazione, che comincia ad assumere contorni definiti soltanto con il proseguire della lettura.
Superato, comunque, questo scoglio e il lieve disorientamento iniziale, si comincia con lentezza ad individuare i collegamenti fra i diversi personaggi, i legami fra gli eventi; a districare, insomma, una notevole matassa di fili, svelando indizi e segnali nascosti.
Una giovane donna – poco più che una ragazzina, in effetti – dal passato tragico e dal futuro più che mai incerto, affida la sua vita e quella dei suoi ancora non nati bambini ad un brillante medico che, a sua insaputa, le somministra una farmaco sperimentale dalle conseguenze impensabili…
I due gemelli nascono, ma le loro strade sono destinate a separarsi.
È da questo momento che la storia inizia davvero.
Svelare di più equivarrebbe ad anticipare troppo della trama che, invece, va gustata a piccole e ben calibrate dosi.
È un romanzo avvincente: una volta aperto, non si può fare a meno di continuare la lettura sino alla fine. Le pagine scorrono veloci una dopo l’altra, nonostante i cambi di scena, di tempo e di personaggi. Anzi, probabilmente questi elementi contribuiscono a rendere la trama ancora più scorrevole e intrigante. Non si presentano come interruzioni brusche ma come approfondimenti indispensabili e per nulla invadenti della storia che, grazie alla loro presenza, si arricchisce, trasformandosi senza mai perdere di vista il principale filo conduttore.
Personaggi ed eventi si incastrano alla perfezione come tessere di un puzzle, combaciando in modo naturale e chiarendo al lettore tutti gli interrogativi, al momento giusto.
Molti sono i personaggi ma tutti sono fondamentali per dar forma alla storia e sono tratteggiati con cura attraverso una buona costruzione del background dal quale provengono e delle loro caratteristiche principali. Ma è soprattutto la figura di Chiara ad emergere e dominare l’intero romanzo: una figura forte, tormentata, generosa e amorevole.
Una donna coraggiosa e una madre disposta a tutto pur di proteggere il proprio figlio.
È un personaggio affascinante, capace di incantare il lettore.
La scrittura è incalzante, mentre lo stile, nonostante la semplicità, si adatta al ritmo generale.
La gestione dei tempi verbali è ancora debole e poco convincente e andrebbe studiata con più attenzione la punteggiatura. Qualche imprecisione di date e nomi rallenta di poco la lettura che, comunque, si presenta piacevole.
È un romanzo che non lascia indifferenti, sia per i temi trattati, sia per le sensazioni che è in grado di suscitare.
Un esordio notevole e una scrittrice da tenere d’occhio.