Domenica alle 18 a Fidenza in Cattedrale, il vescovo Carlo presiede la S.Messa per l'Apertura dell'Anno Giubilare ed aprirà la Porta Santa. L'appuntamento è per le 17.30 presso la chiesa di San Giorgio da dove inizierà una breve processione diretta in Cattedrale. La Porta Santa è quella del portale di sinistra, nella lunetta è raffigurata la Madonna della Misericordia.
Questo il messaggio del Vescovo Mons. Carlo Mazza pubblicato sul sito della Diocesi di Fidenza:La Porta Santa a Fidenza
Papa Francesco ci ha fatto dono di un inatteso Giubileo. Nessuno se l’aspettava. Solo un Papa di genio spirituale come lui poteva donarci questa straordinaria sorpresa. Ma c’è anche un “di più”: in questo Giubileo la Porta Santa si aprirà in ogni Cattedrale del mondo. Dunque domenica 13 dicembre, apriremo con enorme commozione la Porta Santa anche a Fidenza. La Porta è un segno di particolare efficacia simbolica. Gesù ha detto che lui è “la porta delle pecore” e dunque passiamo tutti attraverso di lui per giungere alla salvezza. Due sono le novità di questo Giubileo, l’una nell’essere “straordinario” e l’altra nell’essere concentrato sulla “Misericordia”. Lo stesso “logo” vaticano indica il tema “Misericordiosi come il Padre”. Si tratta di sperimentare dal vivo la “tenerezza” infinita di Dio attraverso il passaggio della “Porta Santa”, alla quale si giunge camminando lentamente a piedi nella forma di un “pellegrinaggio”. Così ci si prepara meglio all’incontro personale con Cristo, la vera “porta” della misericordia. Il Giubileo si presenta come un’esperienza forte e commovente dell’accondiscendenza di Dio. Lui non si stanca mai di attendere l’uomo e sempre lo accoglie tra le sue braccia, dopo il riconoscimento da parte dell’uomo dell’essere peccatore e bisognoso di perdono. L’incontro con il Padre misericordioso avviene sì nel profondo della propria coscienza, ma nondimeno nel Sacramento della Penitenza, nella Preghiera di lode al Signore e nella pratica della carità solidale. Non manca il dono dell’Indulgenza, tipico segno giubilare, teso soprattutto a far crescere la luce e la bellezza del cuore, perché scompare l’impronta negativa del peccato e di ogni residuo di pena, attingendo al tesoro di grazia di Cristo e dei Santi custodito dalla Chiesa. Dunque il Giubileo ci immerge nell’amore di Dio. Ma per essere autentico richiede di ridonare questo amore ai nostri fratelli, soprattutto quelli più bisognosi e diseredati, quelli più lontani dalla nostra sensibilità. Così siamo invitati ad essere noi “porta santa” nell’accogliere il prossimo, soprattutto quello più ostile e repellente per realizzare la parola di Gesù: “Siate misericordiosi come il Padre vostro celeste”. Si tratta di una bella sfida per tutti, santi e peccatori, umili e orgogliosi. Non perdiamo questa occasione di grazia, di perdono e di misericordia. + Carlo, Vescovo