Cosa potrebbe accadere ai pomodori quando sono troppo maturi e non ci va di usarli per un sugo?
Le possibilità sarebbero tante, è vero. Tuttavia, nella maggior parte dei casi finirebbero irrimediabilmente tutte a coincidere con una sola ipotesi o due: quella di diventare il contorno di qualche altro ingrediente o parte di torte salate.
Se non di entrare nella spazzatura, in casi più sfortunati. Giusto?
Eppure ci sono altre possibilità a cui non si pensa immediatamente perché si teme siano troppo lunghe e sconosciute al nostro quotidiano. Perché sembrano impegnative e potrebbero richiedere un livello di coinvolgimento stancante indi per cui preferiamo perpetuare con le cose che conosciamo e con azioni altrettanto automatiche.
Discorso valido su più piani.
Di possibilità se ne sono aperte questa settimana anche per le donne italiane e per quelle che, come avevo già ricordato una settimana fa, sono coinvolte nella vicenda di Inzago.
Durante questo week end, grazie a più di 2000 donne che sono state a Siena all'incontro "Se non ora quando?" le nostre possibilità di donne italiane, infatti, sono aumentate.
La loro voce, che nasce il 13 febbraio scorso, sostiene la possibilità di condividere, partecipare alla democrazia e di riflettere insieme su il fatto che un Paese che non è per le donne, non è per nessuno. (cit.).
Tutti i diritti delle donne che sono stati acquisiti con la dura lotta sono a volte persi nella realtà della nostra Italia, diceva Sofia. Ed è stato vero per le donne di Inzago ma anche per tante altre che non hanno nome.
Grazie però anche a tutti questi stimoli che arrivano dalle piazze, dalla fatica di molte/i e dalla denuncia, le lavoratrici di Inzago forse avranno un' alternativa (noi avremo un' alternativa), dice Fabio Mangiafico responsabile della Fiom e mediatore in questa vicenda, martedì 11 luglio, in un'intervista su Radio Popolare.
Bisogna usare il "forse" perché per ora è solo un'ipotesi. Tuttavia, la mediazione della Fiom ha ottenuto il congelamento del loro licenziamento e una bozza di accordo con l'azienda per un "contratto di solidarietà".
Questa vicenda, diventata simbolo, spinge ancora a riflettere e richiama una tavola rotonda nel mese prossimo di settembre, con la provincia di Milano e altri esponenti dei lavoratori (Fiom compresa), sui licenziamenti di massa e la discriminazione femminile sul lavoro.
Mi sembra un passo importante per migliorare la nostra democrazia e una grande possibilità che va colta.
E il ruolo della donna denunciato da Sofia il 13 febbraio mi ha fatto pensare a dei collegamenti con il pomodoro che non deve essere necessariamente l'accompagnatore di un piatto di pasta o riso ma che può stare in piedi da solo e con intelligenza.
In una mousse per esempio, di cui vi lascio la ricetta qui sotto (presa da un vecchio libro di cucina e reinterpretata come al solito!).
Soddisfatta che ci siano persone del mio Paese di cui essere orgogliosa. E la prossima volta non mancate a Snoq, io non mancherò!
Non si pensa mai che di quei pomodori si possa fare una mousse.
Ingredienti per Mousse al pomodoro e timo
per 4 persone
600gr di Pomodori maturi
10gr di Colla di pesce
3 cucch. di Panna liquida fresca
1cucch. di Aceto balsamico
1cucch. di Olio di Oliva
1 mazzetto di Timo
Qualche foglia di Basilico
1/2 Aglio (se piace)
Sale e Pepe qb
Mettere a bagno in acqua fredda la colla di pesce per 15 minuti. Intanto sbollentare i pomodori in acqua leggermente salata. Privarli della pelle, una volta freddi, e dei semi se sono molti.
Frullare i pomodori insieme alle spezie, l'aceto, l'olio, il sale e il pepe. Mettere il composto di pomdoro in un tegamino sul fuoco e fare sciogliere i fogli di colla di pesce, sgocciolati e strizzati, mescolare, togliere dal fuoco e unire la panna montata.
Versare il composto in 4 stampini o in uno stampo unico, coprire (altrimenti prende gli odori del frigo) e mettere in frigo a riposare per almeno 3 ore. Servire fredda con crostini, grissini, formaggi freschi o tartare di carne all'aceto balsamico.
Bon appetit!
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