Postazione di lavoro autosufficiente per la produzione di energia. È fornita di una sedia che sfrutta il calore corporeo, da una mini cella combustibile e da un tappeto in grado di produrre elettricità una volta sfiorata la sua superficie. Il tutto, collegato a un sistema di cavi, che fuoriescono dalla scrivania in legno, da destinare ai vari dispositivi.
Si può lavorare all’insegna del risparmio energetico e produrre energia direttamente dalla postazione lavoro? Da oggi forse si, grazie a un’invenzione moderna progettata da uno studente svedese, Eddi Tornberg. Per ora è solo un progetto, ma chissà che in futuro non possa diventare una soluzione facilmente adottabile da tutti.
L’idea sarebbe particolarmente geniale per chi vuole allestire una postazione lavoro dentro casa, ma va benissimo anche per chi in ufficio utilizza i più svariati dispositivi tecnologici e vuole minimizzare, in un modo tra l’altro originale, l’utilizzo dell’energia elettrica.
Stiamo parlando di un vero e proprio angolo lavoro, chiamato per l’occasione Unplugged Desk, fornito di scrivania con sedia, tappeto e cella combustibile. Ovviamente, a ognuno il suo compito, mentre l’intento è comune: produrre l’energia indispensabile alle attività quotidiane sfruttando il movimento cinetico del corpo e degli oggetti.
La sedia, per esempio, non è certo una seduta qualsiasi. Grazie a un sistema di conduttori metallici sfrutta infatti il calore del corpo per produrre l’energia necessaria al funzionamento dei vari dispositivi, mentre una piccola cella combustibile, grazie alla combustione di zuccheri ed enzimi naturali, è in grado di produrre energia grazie a un processo di fotosintesi.
A completare l’opera ci pensano il tappeto in coordinato, in grado di generare elettricità non appena qualcuno ne calpesta la superficie e la scrivania in legno, dalla quale spuntano tutti gli attacchi connessi agli oggetti per consentire l’effettiva ricarica dei dispositivi.
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