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La prefica e il “maanchismo”

Creato il 23 novembre 2010 da Terrasiniblog @TerrasiniBlog

 

La prefica e il “maanchismo”
Nell’antichità classica la prefica era la donna pagata per piangere ai funerali. Arrivava anche a strapparsi i capelli e graffiarsi il viso per meglio interpretare quella che, in realtà, era solo una finzione.

Ma la simulazione della prefica, seppur fosse noto il suo ruolo, appariva così realistica da indurre davvero tutti alla commozione.

Il sindaco Mimmo Consiglio non avrebbe nulla da invidiare alle prefiche, bravo com’è a recitare il ruolo di vittima.

Anche questa volta, in occasione della vicenda che ha visto protagonista il vice sindaco Lorenzo Lo Grasso, è riuscito a raggiungere l’obiettivo attraverso ciò che sa fare meglio: la messinscena tragica, la performance di vittimismo degna di Oscar, l’adulterazione della realtà e della verità, l’evidente simulazione da cartellino rosso diretto.

Però, fino a quando a cotanta slealtà e scorrettezza politica si associano personaggi irrilevanti è pure normale. Ma quando ad alimentare, a condividere e a supportare le teorie fuorvianti, ipocrite e strumentali del sindaco Consiglio sono figure politiche come il consigliere del Partito Democratico di Cinisi, nonché responsabile degli enti locali della provincia di Palermo del partito, Giuseppe Biundo, allora la cosa ci induce a fare una attenta riflessione.

L’elencare le qualità morali e i gesti coraggiosi del vicesindaco (le prime mai messe in discussione, i secondi vivamente ammirati), pratica alla quale si è prestato anche Biundo,  cosa c’azzeccano con  la responsabilità politica di un sindaco che omette di riferire agli organi politici una vicenda di cotanta gravità come quella venuta alla luce dopo l’articolo del settimanale L’Espresso?

Ora, possiamo anche capire il sindaco, che cerca di sviare per evitare di dare risposte. Possiamo capire alcuni personaggi di scarsa mole (intellettuale) che animano la nostra piazza. Ma non capiamo perché anche il consigliere del PD di Cinisi si presta a mettere in atto una difesa di una persona che nessuno ha mai attaccato e di elencare le sue qualità morali che nessuno ha mai messo in discussione. Argomenti che nulla c’entrano con il dibattito politico scaturito dall’evento.

 Per quanto riguarda poi il riferimento ai “movimenti civici” che hanno chiesto le dimissioni del sindaco e del vice sindaco (rammentiamo che il gruppo d’Aumale ha chiesto solo le dimissioni del sindaco), il consigliere Biundo dimentica di citare anche il “suo” Partito Democratico che non solo ha chiesto le dimissioni del vice sindaco Lo Grasso ma ha anticipato anche la richiesta di dimissioni del sindaco e dell’assessore Antonia Romeo (che ci risultano, fino a prova contraria, essere entrambi vicini al PD) qualora si appurasse che “..sapevano tutto ciò tenendolo nascosto ai cittadini” (e la cosa, per notizia, è stata appurata visto quanto riferito dal sindaco durante una intervista. Quindi, per conseguenza logica, anche il PD adesso chiede le dimissioni del sindaco).

Potremmo anche pensare che il consigliere Biundo non fosse a conoscenza delle richieste fatte dai compagni di partito, come magari, nella qualità di responsabile degli Enti Locali del Partito Democratico, non è a conoscenza che a Terrasini il PD è ormai alleato di ferro del PDL con il quale condivide documenti, interrogazioni, ordini del giorno e vota gli atti in consiglio comunale.

Insomma, il PD che smentisce il PD:  “chiediamo le dimissioni ma anche le reputiamo prive di fondamento”.

La politica a Terrasini orbita tra prefiche e ‘maanchismo’.

Inviato dal Gruppo Consiliare Henri d’Aumale


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