Magazine Spiritualità
Prego un rosario intero, l'ufficio, assisto alla Santa Messa, ricevo l'Eucarestia, quando posso mi confesso. A volte, anche queste cose, buone e giuste, nascondono un trabocchetto che delimita il confine tra vera vita vissuta in Cristo e fariseismo puro, anche inconsapevole: non sempre si sceglie, anzi, il più delle volte chi è "fariseo" è cieco e non vede i suoi difetti, ma, piuttosto, vede quelli degli altri.
L'Ave Maria. Preghiera semplice che si ripete chissà quante volte al giorno, densa di significato. Ave: saluto rivolto alla Madonna. Si può salutare per pro-forma; si possono salutare anche persone che non si conoscono o per un'educazione impartita ai tempi della propria infanzia. Forse, il più delle volte si recita meccanicamente e non si comprende che, ogni volta che si dice ave, si saluta la Madonna. Si saluta la propria madre con un moto di affetto del cuore, accompagnato da uno sguardo che esprime i propri sentimenti. Di certo, noi occidentali abbiamo svuotato molto le parole del loro significato. Il saluto dell'Angelo a Maria nel momento dell'annunciazione, era denso di significato, per questo la Madre di Dio si turbò a tale saluto. "Ave, o Piena di Grazia! Il Signore è con te". Interessante il modo di salutare degli antichi romani: Ave o salve; e la risposta relativa: "Ave et tu" Salute anche a te. Era il Signore che esprimeva il motivo per cui Maria era colma di grazia. Il nostro saluto deve diventare, perciò, simile a quello che si rivolgerebbe alla propria madre naturale: non ci stanchiamo mai di salutarla, eppure la formula del nostro saluto rimane uguale: Ciao! E non sentiamo noia o fastidio, anzi, se possiamo, accompagnamo il nostro saluto con un bacio o un abbraccio. Teniamo molto alla forma di saluto verso gli estranei o conoscenti o amici, perché, sotto sotto, vogliamo fare noi una bella figura. Gli orientali davano molta più importanza al saluto: shalom. Noi occidentali spesso scindiamo la parola dal suo significato: forse è eredità dei Gentili? Forse. Cos'è diventata l'ave Maria? Una preghiera da recitare meccanicamente, al ritmo di una marcia, oppure di una rilassata passeggiata, stando attenti a non superare gli altri... e mentre pensiamo a questo, alla forma esterna, ci scordiamo con chi stiamo parlando e ci perdiamo le grazie più sublimi.
Padre nostro. Preghiera sublime, insegnata da Gesù. Lo ripetiamo spesso, ma come le altre parole, quelle che diciamo, le recitiamo. Senza volerlo e, soprattutto senza accorgercene, affermiamo: recitiamo il Padre Nostro. Recitare significa esattamente: dire di nuovo. Ma noi, non dobbiamo recitare una parte, dobbiamo far nascere dalla sorgente del nostro amore, il Padre nostro. Dobbiamo dire, far nostro e la chiesa lo afferma giustamente durante la Santa Messa: diciamo insieme, osiamo dire PADRE NOSTRO. Dire, non recitare. E diciamo tante storie: persino la nostra condanna: rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E forse, non abbiamo perdonato il nostro fratello... Così, non recitiamo, ma decidiamo la nostra condanna.
Possiamo pregare infinite ore, tutti insieme, in comune, ma la preghiera non ha nessun valore se essa è meccanica e non nasce dal profondo del proprio cuore, come da una sorgente d'amore, un dialogo incessante con il proprio Dio. E non ci accorgiamo, perché ciechi, che siamo caduti nel fariseismo. Sintomi di tale "sindrome"? Non vivo più dentro di me, ma osservo ciò che fanno gli altri. Applico le meditazioni alla vita altrui e, appena posso, taglio loro la strada per far comprendere che la vera santa, o il vero santo, sono io e non quello/a. Mi occupo di apparire ligio all'esterno, scusando assassini crudeli ma condannando, sparlando, di coloro che mi sono più vicini, così m'ILLUDO di avere una grande carità, ma non comprendo che sono cieco, orribilmente cieco e, non sapendolo, volentieri urto la mia povera testa contro qualche albero. Faccio tutto bene, i lavori più duri sono i miei, ma intanto critico il fratello e osservo se lui li fa, talvolta sbagliando clamorosamente perché come possiamo vedere i difetti degli altri in modo veritiero quando non vediamo i nostri? Non possiamo perché siamo accecati dai nostri e spesso e volentieri, vediamo negli altri i nostri difetti che superiamo solo esteriormente, compiendo i lavori duri, ma interiormente, avremmo voluto che li avessero fatti gli altri ed il nostro lavoro diventa la nostra condanna, contro la carità. Il fariseismo nel cristiano o religioso è molto sottile. Il metro con cui giudicare il vero santo è la carità, non il lavoro duro che compiamo. Lo dice la Sacra Scrittura stessa: fate tutto senza mormorazioni o critiche perché siate figli dell'Altissimo...Il problema grosso, forse perché abbiamo i piedi troppo piantati a terra, sarà quando Dio ci domanderà della nostra vita e noi non sapremo rispondere perché siamo stati occupati a vedere la vita degli altri!!!!
Possono interessarti anche questi articoli :
-
"Carpeoro: Attenti alla Magia, il Potere la Usa Contro di Noi"
. La “costruzione dell’effetto” è alla base della magia. Che cos’è la magia? Era la manipolazione antica. Era il modo di manipolare, magari dei sacerdoti... Leggere il seguito
Da Risveglioedizioni
CURIOSITÀ, SPIRITUALITÀ -
"Cultura ed Esperienza"
. Più passa il tempo e più ci lasciamo persuadere che la maturità sia un attributo in qualche modo collegato alla rassegnazione e al cinismo, e possa conseguirs... Leggere il seguito
Da Risveglioedizioni
CURIOSITÀ, SPIRITUALITÀ -
I Ching per Fabiola - esagramma 48.6 > 57
Buonasera @Cieloevento.Sono nuova e quindi perdonatemi se eventualmente pongo domande o richieste stupide. Ho riflettuto sul fatto che io sia immatura... Leggere il seguito
Da Vanamind
SPIRITUALITÀ, DA CLASSIFICARE -
"Il Leggendario Gustavo Rol" di Giorgio Cozzi
. Gustavo Rol compiva esperimenti incredibili, come passare una matita sopra un foglio di carta bianco che diventava un dipinto ad acquarello, o trasformare i... Leggere il seguito
Da Risveglioedizioni
CURIOSITÀ, SPIRITUALITÀ -
"Perché l'Essere Umano è uno Schiavo, di Carlos Castaneda"
. "I bambini si portano dentro una magia naturale, che a poco a poco, crescendo, sono costretti a distruggere ed allora cominciano a pregare: la santissima... Leggere il seguito
Da Risveglioedizioni
CURIOSITÀ, SPIRITUALITÀ -
Astroarcheologia. Libro di John Michell
John Michell Astroarcheologia Età dell'Acquario Edizioni € 16.50 . In questo volume Michell schiude per noi la suggestiva prospettiva di coloro che seppero... Leggere il seguito
Da Risveglioedizioni
CURIOSITÀ, SPIRITUALITÀ