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La prima avventura del giovane Nc …quello che mancava

Creato il 10 aprile 2013 da Chiazzetta @chiazzetta

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Oltre ad essere il mio primo vero album “…quello che mancava” è una storia, precisamente la prima storia di Nc, super-antieroe liberamente ispirato a me (ma non sono io lui è molto più fico).

Attenzione!: i testi delle canzoni, senza gli accordi e le melodie allegre del cd in
sottofondo, potrebbero avere effetti collaterali indesiderati e potrebbero anche
causare depressione e suicidio.
Pertanto si sconsiglia l’uso della guida all’ascolto senza avere a disposizione il cd
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In caso di ascolto prolungato del cd, è comunque consigliabile consultare il vostro psichiatra di famiglia.

Prologo

In un giorno non classificabile, una persona qualsiasi si svegliò e si accorse di essere altrettanto Non Classificabile. Questo “Nc” (che potremmo chiamare Chiazzetta, ma anche no) non sapeva chi fosse, non conosceva il perchè, ma aveva la sensazione che gli mancasse un pezzo.
Non riusciva proprio a capire se quel pezzo specifico fosse effettivamente mai
stato di sua proprietà e in realtà neanche gli importava più di tanto…
Tutto ciò che sapeva era che riavendo indietro quello che mancava, sarebbe
stato possibile comprendere tutto il resto.

Capitolo I – Quel po’ di logica

In un primo momento “Nc” si abbandonò in una selva di retorici quesiti, per la maggior parte irrisolvibili: Che cosa siamo? Dove stiamo andando? Quelle tette sono vere? Perché gli uomini si fanno del male tra loro? etc etc.
Dopo un pigra analisi, si convinse che probabilmente quello che mancava era semplicemente un po’ di logica.

Capitolo II – Il mio posto

(…) “Il mondo non può essere davvero così illogico! – pensava Nc – come mai tutte queste persone che si ritengono mature, coerenti e utili alla società, agiscono così a caso, seguendo percorsi mentali emotivi, utilitaristici ed egoistici ma così raramente logici?”.
Osservando la gente intorno, Nc si era convinto di non essere il solo ad averla perduta ma, probabilmente, di essere l’unico intenzionato a ritrovarla (la logica). Nc aveva capito che avrebbe trovato quello che mancava solo cercandolo lontano dalla massa.
Decise così di partire alla volta dei piccoli nuclei sociali, che rispetto alla società globalizzata, pareva mantenessero una coerenza e dei valori puri… o almeno così gli avevano detto. Nc voleva provare a farsi un opinione del mondo conoscendolo da vicino ed aveva l’esigenza di sapere come questo funzionasse. L’unico modo per scoprirlo, era procedere per tentavi; esplorando innumerevoli isole di persone per trovare altri come lui, avere finalmente una classificazione e un posto da chiamare CASA.
Il problema era che Nc, prima di fare tutto questo, avrebbe dovuto già sapere chi o cosa fosse lui (…)”Ma come si fa ad passare su Mtv?” – “Bisogna prima passare su Radio DJ”"E come si fa a passare su Radio DJ?” – “Bisogna prima passare su Mtv.”
Nc partì senza rimpianto e con grande ottimismo, ma avventurandosi nel mondo, ad ogni nuovo nucleosociale che esplorava, il suo livello di sconforto andava moltiplicandosi e la sua diversità in poco tempo cominciò a trasformarsi in frustrazione e sofferenza (…)

Parioland

(…) Quando, dopo numerose avventure, Nc giunse nella città di Parioland, la sua ricerca cominciò a produrre evidenti risultati.
Nonostante si trovasse ancora molto lontano da quello che mancava per capire cosa egli fosse, Nc cominciò finalmente a capire cosa non voleva essere.
Gli abitanti della ridente e inquietante cittadina risultavano essere completamente vuoti, privi di interessi che andassero oltre gli abiti firmati, i motori potenti e le sfilate in piazza. I “non omologati” erano destinati, nel migliore dei casi, a finire in un angolo, se non semplicemente “eliminati”.
Durante la sua breve permanenza a Parioland, Nc ebbe modo di frequentare quel “famoso angolo” e accorgendosi di non starci affatto male, capì di avere il potere per contrastare tutto questo; non era uno di loro e non aveva alcuna voglia di esserlo.
Aveva scoperto di avere un grande potere: non provava alcun bisogno di essere accettato dal prossimo a tutti i costi (…)

 Domenica e Lunedì

(Testo e musica di Angelo Branduardi e Luisa Zappa)

(…) In un giorno qualsiasi, mentre era felicemente isolato dal resto del mondo, Nc riascoltò un vecchio pezzo nel quale Angelo Branduardi gli consigliava di non perdere tempo, perchè la vita è breve.
Nc cominciò a riflettere, concentrandosi sulla seconda parte del messaggio; di riflessione in riflessione, il nostro antieroe sprofondò terrorizzato in una palude di paranoie insormontabili.
“La vita finisce, e quando finisce, uno non c’è più (…) Non esserci più è come dormire senza sogni, solo che quando dormi senza sogni, il giorno dopo ti ricordi che hai dormito senza sognare, quando sei morto non ti risvegli più”.
Lo shock per ciò che a quel punto poteva tranquillamente essere considerato quello che mancava, scaraventò Nc verso un nuovo e inesplorato stato di insensibilità che trasformò la sua solitudine, fino a quel momento l’ultima frontiera della libertà, in una fredda e spoglia grotta, priva di emozioni (…)

 Il test di Psicologia

(…) “Non provare alcun bisogno ha un non so che di divino. Non provare emozioni invece è abbastanza fastidioso..”
Questo irreversibile stato di insensibilità faceva si che Nc fosse sempre meno capace a rapportarsi agli altri esseri viventi, governati, come si sa, da passioni e illogici inganni.
D’altra parte però, il nuovo indesiderato potere del nostro super antieroe stimolava la sua ricerca, eliminando i rallentamenti delle emozioni e spingendo Nc ad un’analisi sempre più razionale dell’ambiente circostante e di se stesso.
Per aumentare le sue capacità di comprensione e giungere finalmente a quello che mancava, Nc si iscrisse a Psicologia. Quando però andò a controllare i risultati del test di ammissione, scoprì di non essere risultato idoneo alla facoltà per un paio di punti.
La cosa, essendo insensibile, non lo turbò minimamente.
Qualche mese dopo si accorse di essere stato ripescato… ma era ormai troppo tardi! (…)

Nella tua mente

(…) Dopo una raccolta di pareri statistici nei vari nuclei sociali in esame (raccolta difficile perchè Nc riusciva a stare sempre meno in compagnia) il nostro Antieroe aveva ragione di sospettare che quello che mancava per comprendere il tutto, trovare una collocazione e magari ricominciare a provare emozioni, fosse l’amore: ”l’amore ti completa”, “l’amore ci divide dagli animali”, “l’amore non si dice si fa”…
Così Nc si convinse a provare questo famoso amore e quando arrivò nella terra del pollaio, la sua insensibilità lo portò presto ad essere una preda ambita.
Quel luogo era così chiamato perchè era abitato da migliaia di pollastrelle che ogni giorno aspettano stranieri senza cuore per un po’ di sano masochismo.
In questo nucleo sociale, Nc ebbe in poco tempo la possibilità di provare diversi rapporti sentimentali, ma con risultati tutt’altro che buoni.
Mentre lui si sforzava di trovare quel pezzo mancante nella partner del momento, sperimentando passo per passo la compatibilità di coppia, le pollastrelle sembravano essere schiave di un qualunquistico senso del bisogno. Era come se le sue donne non cercassero qualcosa in particolare, ma semplicemente qualcosa…
Nessuna di loro sembrava realmente interessata a conoscere a fondo Nc ma allo stesso tempo tutte erano ossessionate da lui, o meglio dall’idea di lui. Il tutto confluiva in un’estenuante rapporti di dipendenza reciproca privo di basi, che puntualmente implodeva. Nc non seppe mai se quello era davvero il meraviglioso amore che tutti cercava ma una cosa era certa: non si trattava di sicuro di quello che mancava. (…)

Resto a casa mia

(…) Dopo un viaggio durato più di due anni, Nc non aveva ancora trovato quello che mancava. Non ricordava più il luogo da cui era partito e forse neanche il perchè. Fu in un giorno di ottobre che tornò nella sua inutile città; secondo alcuni perchè ormai aveva già visitato tutto l’universo allora conosciuto, secondo altri perchè più semplicemente non aveva più soldi in tasca.
Non so se si può definire stupore quello che provò quando, tornando nella sua abitazione, la trovò piena di gente; nei suoi viaggi aveva si imparato a rifiutare l’amore e la socialità ma suo malgrado, aveva anche incontrato molte persone che lo avevano accompagnato per un pezzo di strada e magari trovavano sensati i suoi vaneggiamenti o più semplicemente provavano simpatia per lui… anche quando non aveva sentimenti.
Quelle stesse persone si erano trasferite illegalmente nella sua abitazione, in attesa del suo ritorno: c’era chi suonava un armonica stonata, chi parlava di esoterismo e alieni, chi giocava al computer e via dicendo.
Vedendoli tutti lì, Nc non riuscì a trattenere le lacrime e scoppiò in un pianto liberatorio, che si arrestò solo dopo diverse ore.
Aveva ricominciato a provare emozioni, accorgendosi che quella ricerca che sembrava non averlo portato a nulla, era terminata ed aveva avuto un senso. Ora infatti, quell’inutile appartamento nella sua inutile città sembrava la sua casa e quelle persone da cui più volta aveva provato a scappare somigliavano proprio a degli amici. Eppure Nc non si sentiva diverso; nessuna fuga in un posto lontano, nessun amore, nessun regime dittatoriale era riuscito a cambiare un bel niente… o forse si.
Forse il suo punto di arrivo non era altro che il suo punto di partenza, e soltanto esplorando il resto del mondo Nc avrebbe potuto capire che non aveva bisogno di essere qualcun altro. Egli era Non Classificabile e sarebbe rimasto tale perchè era propri li che stava la sua unicità e quello che mancava era soltanto la consapevolezza di tutto questo: la consapevolezza di essere ciò che si è. (…)

Conclusione?

Al di la della morale ufficiale, dopo questo lungo viaggio alla ricerca di quello che mancava possiamo
sostanzialmente affermare che:

1) La realtà odierna è terrificante.
2) E’ giusto non credere in niente perchè tanto è tutto inutile… ma seguendo questa linea è inutile
anche buttarsi giù quindi facciamo quello che dobbiamo fare nella vita senza aspettative sperando che tutti i calcoli che ci hanno portato verso il pessimismo siano in realtà assolutamente errati.
3) L’amore non risolve la situazione anzi molto spesso appesantisce inutilmente il tutto. Ergo, l’amore è inutile.

Tuttavia c’è una cosa che è ancora più inutile dell’amore… ed è l’igiene personale…

Per i più attenti: La conclusione e le somme tratte dal racconto non sono ad opera del narratore onniscente ne tantomeno dal personaggio di fantasia Nc.
Provengono direttamente dal nichilismo di Chiazzetta.

Chiazzetta 2008


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