Nel corso dell’incontro sono stati ripercorsi i 150 anni della storia dell’Italia dal punto di vista ufologico. Sono stati presentati 15 dei casi più significativi che dall’impresa dei Mille si sono manifestati nei cieli e non della nostra Penisola.
Tra le segnalazioni di maggior interesse, l’avvistamento della ‘Stella d’Italia’, un corpo luminoso che attirò l’attenzione dei romani il 27 novembre 1871 incoincidenza con l’inaugurazione del nuovo Parlamento Italiano .
Che dire poi del racconto della contessa Gertrude Baldelli di Montespertoli che, nel 1864, era stata testimone di un “globo luminoso molte volte più grande della luna, biancastro, fermo per alcuni minuti, che diventò arancione e d’improvviso spaì”.
E ancora quell’ avvenimento inspiegabile ed eccezionale, verificatosi nel marzo del ’45 nel cielo del Friuli Venezia Giulia , quando il pilota di un aereo della Raf venne inseguito, sulle Alpi, da sei palle di fuoco che scoparvero alla sua vista solo quando raggiunse l’Adriatico. L’aereo, inoltre, subito dopo l’atterraggio, ebbe problemi nel controllo dei comandi. Le palle di fuoco vennero classificate dai militari come ‘Foo fighters’, la locuzione americana che veniva usata prima di quella di Ufo per indicare gli oggetti volanti non identificati.
Nella seconda parte della giornata si è passato a parlare degli incontri ravvicinati e degli elementi culturali e scientifici che già nell’Ottocento contribuivano alla creazione del “mito” degli extraterrestri
Nel corso del Convegno è stato presentato il libro di Pietro Torre “Strane luci nella storia d’Italia”, che raccoglie tutte le segnalazioni di fenomeni anomali nel nostro Paese dall’antichità al 1900.