
Fortunatamente sono riuscita a trovare un appartamento già arredato, impresa non facile in Svezia. Così abbiamo dovuto comprare soltanto qualche mobile giusto per riempire gli spazi vuoti, e diverse altre piccole cose che servono in una casa nuova. Il palazzo è di proprietà del Comune, gestito dall'Örebro Bostad. Il canone comprende tutte le spese (acqua ed elettricità incluse) e ammonta a circa 70% di quello che pagavamo a Firenze se metto in conto tutto. (E considerate che qui lo stipendio è il doppio rispetto a quello italiano, almeno in ambito universitario...) Ma certo siamo a Örebro, non a Firenze... con tutto il rispetto.
Vorrei soprattutto raccontarvi di com'è una casa condominiale svedese e cosa ha di particolare e per me insolito. Prima di tutto la lavanderia condominiale. Un edificio a parte con diverse stanze con lavatrici e asciugatrici a cui accedono gli abitanti di più palazzi. E' tutto informatizzato. Hai una chiavetta con cui puoi prenotare una "seduta" di tre ore, e il sistema ti fa entrare soltanto nella stanza prenotata nell'orario prenotato. (Ne ha scritto un post molto divertente Bixx tempo fa, parlando di "sensazione sovietica". Beh, direi che per me ungherese la sensazione sovietica è qualcos'altro, ma comunque sono d'accordo con quello che scrive.) In cambio della lavanderia condominiale superavanzata, il bagno in casa è molto spartano, ed è il punto debole dell'appartamento. Pavimento in linoleum e al posto di un box doccia soltanto un buco per terra.

Mi hanno detto che qui tutte le case comunali sono così. E in tutta la casa c'è il pavimento in linoleum, con l'unica eccezione del salotto dove, per fortuna, c'è il parquet. Ma fa un certo effetto avere il linoleum in camera da letto. Devo dire che questo tipo di pavimento era (è) molto diffusa anche nelle "case di pannello" ungheresi (panelház in ungherese), esempi classici dell'architettura socialista del blocco sovietico con cui hanno rovinato l'immagine di tante belle città, e in una delle quali sono cresciuta anch'io (ma non ricordo più com'era il pavimento in casa nostra!). Insomma, a parte questi elementi spartani, la casa è pulita e tenuta bene.Un'altra particolarità delle case svedesi che non usano il gas, né in cucina né per il riscaldamento. Quindi niente caldaia e noie connesse. Per il riscaldamento usano l'acqua calda che arriva direttamente dalla centrale, quindi tutti i condomini hanno, per definizione, il riscaldamento centralizzato. Se volete sapere di più di questo sistema, consiglio un post recente su OneWayToSweden in cui è spiegato molto bene come funziona.
Ah, riguardo al bagno, dimenticavo: niente bidet. Ma questo non è tanto sorprendente, dato che è una particolarità italiana. Sul tema hanno versato fiumi di inchiostro (virtuale) gli expat italiani nei vari blog (ma ora non trovo i link), e io mi limito a dire che mi riabituerò alla sua mancanza, come ho fatto nei primi 21 anni della mia vita, ma semmai avrò una casa da costruire in Svezia, ci metterò il bidet di sicuro.
Un'altra piccola curiosità: qui in Svezia il pianterreno non esiste. E' il primo piano. Cosa che può causare un attimo di confusione quando uno scende con l'ascensore e cerca una lettera o uno zero, perché non c'è. Con precisione germanica, il piano più basso è il primo piano, hanno ragione. A proposito dell'ascensore: non ha la porta interna, solo quella esterna, quindi puoi vedere passare i piani. Sistema non molto rassicurante. E sulla porta dell'ascensore su tutti i piani del palazzo è esposto un disegno che avverte ai pericoli dell'ascensore e che non posso non condividere con voi. Io lo trovo tragicomicamente raccapricciante: un omino impiccato nell'ascensore da un bidone della spazzatura (cliccate per ingrandire). Ma, mi chiedo io, chi è che porta il bidone della spazzatura in ascensore?!?

Quanto alla posizione della casa: è abbastanza centrale, a circa 10-15 minuti a piedi dal pieno centro (devo ancora misurarlo), e a 100 metri dal fiume. Qui in città il lungofiume è molto bello, verde, tranquillo, con pista ciclabile. Simile alle Piagge di Pisa, per intenderci.





