Spinta dalla curiosità della nomination agli Oscar come miglior film straniero, mi sono finalmente decisa a vedere l'ultima fatica di Vizì. Trionfatore ai David di Donatello, apprezzato più o meno ovunque, ero assolutamente ben disposta verso il film. Virzì è un regista che nel bene e nel male una sua autorialità ce l'ha, i suoi film sono sempre molto personali e, nonostante i risultati altalenanti, in genere il suo cinema si lascia guardare volentieri.In La prima cosa bella si parla di una madre che ha la sfortuna di essere sia bella sia totalmente scema, una che passa da un uomo all'altro e puntualmente viene cacciata a calci. Con lei, in questa baraonda di uomini, case e fughe i figli piccoli, Bruno e Valeria, testimoni innocenti del caos che avvolge la madre. Tutte queste vicende sono ricordate da Bruno, ormai adulto, anaffettivo, depresso e profondamente infelice, giunto al capezzale della madre morente. Sulla carta il potenziale per un melodramma ben riuscito c'è.Sulla carta.Ma veramente abbiamo candidato questo film agli Oscar?Seriamente?No, parliamone. Girato così così – sì, ok l'idea delle lenti deformanti per alcune scene per rendere il contesto più grottesco, ma il resto del film?! - con una fastidiosa e bruttissima patina ocra per le scene ambientate nel passato, una sceneggiatura sbilanciatissima, in cui ogni ricordo è una scena a sé che mal si amalgama al resto del racconto, con personaggi che sono sì grotteschi, meschini e cattivi ma non si capisce bene perché agiscano in quel modo (uno su tutti il padre: perché caccia via così la madre? Davvero solo per una foto? Ma su, siamo seri...).Il cast poi, che dovrebbe essere il piatto forte del film, mi ha convinto a metà: Mastandrea è sempre bravo, ma sembra meno ispirato del solito, la Ramazzotti recita sempre lo stesso personaggio, la bella stupida, suggerendo che forse questo ruolo non si discosti molto dalla realtà, la Pandolfi è ben diretta da Virzì che ne trae il massimo. I migliori sono sicuramente la Sandrelli, veterana del cinema italiano, e Giacomo Bibbiani, il bambino che interpreta Bruno da piccolo.Emotivamente ricattatorio, volutamente melodrammatico, sempre urlato, sempre sopra le righe, La prima cosa bella è la summa dello stereotipo italiano, con famiglie grandi, caciarone, che litigano e sbraitano in continuazione. In pratica una fiction leggermente più curata.Questo è davvero il meglio che il cinema italiano ha da offrire?Questo è quello che mandiamo agli Oscar per rappresentarci?Mammamia che vergogna.
Spinta dalla curiosità della nomination agli Oscar come miglior film straniero, mi sono finalmente decisa a vedere l'ultima fatica di Vizì. Trionfatore ai David di Donatello, apprezzato più o meno ovunque, ero assolutamente ben disposta verso il film. Virzì è un regista che nel bene e nel male una sua autorialità ce l'ha, i suoi film sono sempre molto personali e, nonostante i risultati altalenanti, in genere il suo cinema si lascia guardare volentieri.In La prima cosa bella si parla di una madre che ha la sfortuna di essere sia bella sia totalmente scema, una che passa da un uomo all'altro e puntualmente viene cacciata a calci. Con lei, in questa baraonda di uomini, case e fughe i figli piccoli, Bruno e Valeria, testimoni innocenti del caos che avvolge la madre. Tutte queste vicende sono ricordate da Bruno, ormai adulto, anaffettivo, depresso e profondamente infelice, giunto al capezzale della madre morente. Sulla carta il potenziale per un melodramma ben riuscito c'è.Sulla carta.Ma veramente abbiamo candidato questo film agli Oscar?Seriamente?No, parliamone. Girato così così – sì, ok l'idea delle lenti deformanti per alcune scene per rendere il contesto più grottesco, ma il resto del film?! - con una fastidiosa e bruttissima patina ocra per le scene ambientate nel passato, una sceneggiatura sbilanciatissima, in cui ogni ricordo è una scena a sé che mal si amalgama al resto del racconto, con personaggi che sono sì grotteschi, meschini e cattivi ma non si capisce bene perché agiscano in quel modo (uno su tutti il padre: perché caccia via così la madre? Davvero solo per una foto? Ma su, siamo seri...).Il cast poi, che dovrebbe essere il piatto forte del film, mi ha convinto a metà: Mastandrea è sempre bravo, ma sembra meno ispirato del solito, la Ramazzotti recita sempre lo stesso personaggio, la bella stupida, suggerendo che forse questo ruolo non si discosti molto dalla realtà, la Pandolfi è ben diretta da Virzì che ne trae il massimo. I migliori sono sicuramente la Sandrelli, veterana del cinema italiano, e Giacomo Bibbiani, il bambino che interpreta Bruno da piccolo.Emotivamente ricattatorio, volutamente melodrammatico, sempre urlato, sempre sopra le righe, La prima cosa bella è la summa dello stereotipo italiano, con famiglie grandi, caciarone, che litigano e sbraitano in continuazione. In pratica una fiction leggermente più curata.Questo è davvero il meglio che il cinema italiano ha da offrire?Questo è quello che mandiamo agli Oscar per rappresentarci?Mammamia che vergogna.
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