Questa mattina al Comune di Savona è stato richiesto e ottenuto il congiungimento familiare tra Francesco Zanardi e Manuel Incorvaia. Dunque, c’è stato il riconoscimento ufficiale di una famiglia gay. “Una goccia nel mare, per quanto riguarda i diritti delle coppie gay, ma un ulteriore passo avanti perchè finalmente anche coloro che hanno potere decisionale in parlamento, cominciano a prendere posizioni in questa lotta di civiltà’”, spiega Zanardi, portavoce del Movimento attivista nazionale Gay italiani.
MATRIMONIO IN CONDIZIONI ROCAMBOLESCHE - “Siamo considerati famiglia ma non è un miracolo ottenerlo, anche due cugini o due semplici amici potrebbero ottenere lo stato di famiglia, come successo a noi- spiega Zanardi all’agenzia Dire- Se il prossimo obiettivo è il matrimonio? Diciamo che è già’ fattibile, l’articolo 29 non fa distinzioni di sesso ma parla di coniugi”. Per la verita’, e’ alquanto pericolosa la soluzione che secondo Zanardi potrebbe permettere loro di sposarsi: “Dovremmo trovarci in acque internazionali su una imbarcazione battente bandiera italiana- dice- Se mi trovassi in imminente pericolo di vita, il capitano avrebbe il potere di sposarci. Io, poi, sono a rischio di shock anafilattico, giro con il cortisone in tasca, ci vuole poco…”.
LE PUBBLICAZIONI - Dopo avere ottenuto un unico stato di famiglia, la coppia ha provveduto a una nuova richiesta di pubblicazioni di matrimonio. Già lo scorso anno avevano presentato tale pubblicazione, ma il panorama era del tutto differente. Veniva messa in discussione la legittimità dell’articolo 29 che non specifica che i due cogniugi debbano essere di sesso opposto. Scenario cambiato dopo l’udienza del 23 marzo 2010 e la sentenza 138/2010 del 12 Aprile che hanno sancito i seguenti principi: “Le coppie omosessuali- spiega Zanardi- hanno rilevanza costituzionale e non sono un mero fatto privato; il matrimonio tra persone dello stesso sesso è compatibile con l’attuale Costituzione; le coppie non sposate omosessuali sono su un piano giuridico differente, perchè piu’ meritevole di riconoscimenti di diritti e doveri rispetto alle coppie eterosessuali non sposate; il Parlamento ha il dovere di legiferare in materia con una regolamentazione organica e generale, dunque non privatistica”. Inoltre, una sentenza della Corte Costituzionale, contro il parere del Governo, ha dichiarato legittima una legge della Regione Liguria in tema di discriminazione determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere.
Fonte: http://www.giornalettismo.com/archives/120020/la-prima-famiglia-gay-italiana-riconosciuta/
Vi abbraccio
Marco Michele Caserta