- Categoria Cuore
Come in cerca di risposte, vagavo per il mio salone, frugando, impaziente, negli angoli. Finisco il percorso alla libreria di destra, dove ci sono i miei romanzi preferiti. A caso ne prendo uno: Tropico del Cancro, di Henry Miller. Apro la prima pagina e leggo un appunto datato 2010:
“Quanto caso c’è nelle nostre vite, quanta probabilità, quanta incertezza. A sufficienza da farmi andare di matto… Io però afferro l’Incertezza, la Probabilità, il Caso, e ne strizzo via ciò che posso…”
Lo richiudo, lo poso tra gli altri. Prendo un altro romanzo, Istanbul, di Orhan Pamuk. Un’altra prima pagina, un altro appunto, molto vecchio, non ricordo nemmeno di averlo scritto io:
“… Non è forse questo l’amore vero?
L’amore non vissuto, non consumato.
Non è forse questo il segreto?…”
Lo ripongo. Guardo la libreria: piena di storie, di poesie, di piccoli frammenti di me iscritti nelle prime pagine di ognuno di questi libri.
Questa il mio irrinunciabile vizio: disseminare le vite degli scrittori con pezzetti della mia che, inaspettata e dimenticata, dopo mesi, ritorna.
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Un Commento a “La prima pagina.”
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Luigi scrive: 12 gennaio 2011 alle 09:24
Ciao.
Ho letto il Tropico del Cancro più volte, in momenti diversi,e mi ha sempre lasciato qualcosa di nuovo che prima non avevo afferrato. Non ho mai avuto la sensazione di rileggerlo, ma di leggerlo. E credo che se decidessi di rileggerlo ancora, mi darebbe qualcosa di nuovo. A volte anche solo aprire un libro, un particolare libro, può lasciare qualcosa. Una risposta o forse una nuova domanda.
È molto bella l’immagine che hai evocato con questo post.
Luigi
Pacman
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Magical Cat Adventure
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