Sono andato a fare un giro con due ragazzi che ho conosciuto attraverso la passione della moto e amicizie comuni ma coi quali non avevo mai incrociato le ruote. In realtà non è vero, con Matteo (Vinegar) ho fatto una edizione del giro del 26/12 ma parliamo di ritrovo per caffè e 50 km in modalità parata.
Quindi era la prima volta che andavo in giro con loro.
Ho pensato che questa è una situazione che capita a tutti, ritrovarsi con nuovi compagni di moto e cominciare a condividere la strada.
Per quanto una persona possa esserci simpatica e possiamo ritenere sia piacevole parlarci, andarci in giro assieme non è detto riesca bene. Condividere un giro con qualcuno non è banale. Mentre raggiungevamo il leggendario passo del Muraglione ci siamo perfettamente alternati nel guidare il gruppetto, nello stare in seconda posizione e nel chiudere il terzetto. E' venuto per caso ma mentre salivo fra i tornanti ho pensato che è stato un bel modo per conoscerci come biker. Sapere come uno sta in moto, come guida, come frena, come accelera, come supera gli incroci, quando guarda lo specchietto, come si comporta all'interno dei paesi, cosa fa se vede un velox, se guida in maniera rigorosa dentro le righe oppure quando può usa tutta la strada...son tutte cose importanti. Quando si gira coi classici amici certi automatismi sono acquisiti, Charley entra in curva in un certo modo, Maybe e il Divoratore guidano "rotondi", Kowalsky guida di fisico, io sto attaccato al culo di chi mi precede (oddiosantissimo sono il peggiore dei motociclisti).
Insomma, tutti abbiamo caratteristiche che ci distinguono.
Ieri quei primi km fatti in tutte le posizioni del gruppo mi hanno permesso di capire che Vinegar è uno veloce ma pulito, che fa traiettorie studiate, guida tondo senza troppi sbalzi, lascia scorrere la moto, quando ha visuale usa anche l'altra careggiata. Poi mi son reso conto che vive un rapporto duplice con se stesso perché passa il tempo a commentare con la testa tutto quello che succede: la scuote quando vede che non c'è spazio per superare, la scuote quando davanti c'è uno scemo in auto, la scuote quando non è soddisfatto di una curva...insomma, sembra una radio. All'inizio mi ha fatto sorridere poi mi ha aiutato a capire cosa pensava e perchè faceva qualcosa. Poi segnala molto, indica quello che potrebbe essere un ingombro (cosa sulla quale devo assolutamente lavorare perchè utilissima). Altra cosa, fa linee molto diverse dalle mie ma quando lui è davanti capisci bene che tipo di curva sta impostando. Questo succede anche con Enrico: altre linee, altre traiettorie ma molto utili per capire che tipo di curva arriva. Non so se mi sono spiegato, intendo dire che da come impostano la curva tu capisci che curva è, che caratteristiche ha, anche se poi io la faccio in modo completamente diverso, per stile, per tipo di moto, per velocità, ecc ecc.
Enrico è molto attento, coglie molti particolari e il suo comportamento ti aiuta a capire cosa succede. Peccato che poi ci siamo divisi perché non ho potuto approfondire.
I due neo compagni di viaggio al mitico bar da Giovanni
Quindi, in conclusione, vi consiglio di studiare i vostri compagni di viaggio, di capire come stanno in moto, come guidano, come superano. Usate i primi km per capirvi e conoscervi. Ci sono tanti aspetti, anche solo sapere se uno preferisce seguire o guidare un gruppo.
Provo a fare un breve sunto, magari vi può servire da spunto. Provate ad osservare:
Come sta in moto, se si agita oppure se è composto; se rispetta i limiti; se guida dentro le righe e quando non lo fa; se supera sempre in sicurezza oppure se supera di gas senza troppi problemi; se agli incroci pensa per uno oppure pensa per il gruppo ed aspetta che ci sia spazio per tutti; Se guida alla "texana" e quindi con forti staccate, curve a V e accelerazioni spinte oppure guida molto rotondo, di ritmo; guardate anche se la sua moto è in ordine (dice molto di chi la guida); se conosce la strada e quindi rallenta ai velox oppure non ne ha idea e allora inchioda all'improvviso; cercate di capire il linguaggio del suo corpo quando studia la strada per capire dove andare o quando qualcosa non lo convince.
Ci sono mille altre cose che è importante conoscere per godersi una prima uscita che sia già divertente e sicura. Io ieri mi son divertito e i primi km mi son serviti per capire che il ritmo mi era conoscono, che i ragazzi sanno stare in moto e sanno stare in strada, non sono un pericolo per gli altri, hanno le moto in ordine (ok una era meno in ordine ma aveva la giustificazione), pensano sempre per tutto il gruppo quando fanno una manovra (tipo quando entrano da un benzinaio).
Poi quando alle 10.00 uno si spara focaccia e birra sai che ci siamo
Addirittura in soccorso di automobilisti in difficoltà, non potevo sperare in compagnia migliore.