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La Primavera

Da Sergio Celle

La Primavera

I colli di casa mia: primavera 2012


Or già fra questi colli torni a risuonar preludio canto di primavera, che quieto vento sparge all’aria fino al mare, che altro inverno donar non può che algido cielo e bianca luna e vive stelle.

La Primavera

Strada e quercia di casa mia:2012


Ah romita quercia, che ancor i passi miei accogli lungo la via percorsa in solitaria riva, stagion dopo stagione, e di risveglio oggi come ieri, tu meni i rami a nuove gemme, quando al noverar del tempo d’una sola son’io d’età più ampio.

La Primavera

Giunchiglie del mio declivio:2013


Primavera dintorno, giunta sei appo l’inverno per ridestar la vita a luce nuova, e di natura lieto risveglio di fiore in fiore, e nell’udito vivo il suono di misti augelli, che quieto vento rapisce per scender armonioso giù nel cuore.

La Primavera

Alba del mio cielo: marzo 2013


 Ah primavera novella, or che d’ogni notte miro l’azzurro cielo degli occhi tuoi, e nunzio del giorno a primo Raggio di Sole sorride il desiderio, allorché d’un sol abbraccio cade lontano il mio pensiero.

La Primavera

Margherite di casa: 21 marzo 2013


Primavera di rinnovata veglia, innocente orchestri le danze dei primi amori, e quand’io colà rimembro, più non sei tu quieto vento degli anni miei, che infra l’erba di quadrifoglio e margherite chiare, più non strappo d’un petalo l’illusione e niente più mi cale.
Passata è un'altra stagioneed io ricordo quand'essa oblia.
Vivaldi: La Primavera
a volte ti ascoltoquieto vento di primaverat’ascolto quando sei lontanoquando sei vicinoe mi parli sulla pelle
t’ascolto quando penetri nei capellie come un bimbo che giocaa rotoli sull’erbatu giochi a spargerli nell’aria
beffardo ineffabile sorridiquando dell’acquati compiaci di spezzare il silenzioo quando sconvolgi il volto alle nubi
a volte ti ascoltonel giorno nella nottenell’oscurità dell’ariaallorché la tua voce sibila più chiarae concerti le danze dei figli della luna
fra infinite stelleil mio udito cerca di afferrartie nulla stringono le paroleche sole si confondononel profondo padiglione del cielo
allora solo alloravedo tutta l’invisibile bellezzaracchiusa nel tuo inafferrabile respiroe solo allora sento l’eterna carezzascuotere l’anima del mondo
ti amoquieto vento di primaverati amo e ti ascoltoquando forte è il tuo mugghiaree tacita ogni altro rumore
t’ascolto quando prepotentefrastuoni il tacito dell’ariao quando parli al maree lo dipingi di cupo colore
e quando le onde come lacrimebagnano il cielovedono gli occhi mieicome vedono gli occhi del mondo
e quieto o prepotentesempre sento di amartiperché sempre seilo stesso vento di primavera

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COMMENTI (1)

Da  Sergio Celle
Inviato il 02 aprile a 14:49
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...post dal sapore romantico. Poesia che richiama un tempo passato. Molto suggestivo. Bella e appassionata. ciao