Da un tronco di quercia, il ramo troncato, distillano rari semi abbelliti di sparuti raggi di vita.
V’è da fare una nicchia in terra e deporli, già so, ad attendere silente la primavera del ritorno.
Ci si scansa tra rovi e radici che inceppano l’avanzare quando è stata battaglia di cui restano segni feriti.
Ma io non ho fretta e non temo la notte.
Ferma sto ad aspettare.
E se non sarà ritorno vero, se di germogli i semi non saranno figli, solo allora lascerò la mia residenza dal tuo cuore.
Chiara