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La primula, per un liquore, tre decotti e un infuso

Creato il 06 novembre 2014 da Lifarnur @silvialazzerini
Primula significa "che spunta per prima"; officinalis perché usata nelle antiche farmacie. Tradizionalmente, quando si manifesta la fioritura di questa graziosa pianticella, è la campanella che annuncia l'arrivo della primavera. I suoi deliziosi fiorellini sono tra i primi che sbocciano appena il tepore del sole ha cominciato a sciogliere le nevi. La fioritura precoce, che non collima con il periodo d'attività degli insetti addetti all' impollinazione, fa sì che molti fiori non vengano impollinati e ciò suggerì a Shakespeare il verso, diventato famoso, delle "pallide primule che muoiono nubili" .
La primula, per un liquore,  tre decotti e un infuso
Caratteristiche e proprietà 
Si tratta di una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Primulacee. La radice è ramificata, le foglie sono disposte a rosetta alla base hanno forma ovale, margine dentato o ondulato, punta arrotondata e base che si restringe a formare un cortissimo gambo inserito direttamente nella radice. I fiori, a calice, sono solitari su un lungo peduncolo, con corolla giallo-pulcino che si allarga in cinque lobi a forma di cuore. Il frutto è una capsula. La primula cresce spontanea nel campi, nel boschi; ai piedi degli alberi, sul ciglio dei fossati e dei viottoli di campagna; ma viene anche coltivata a scopo ornamentale. In meridione e in Sicilia cresce solo in montagna. Sembra mancare in Sardegna. Come già detto, fiorisce molto precocemente e si usano radici, foglie e fiori. I primi due da raccogliere prima della fioritura. Tutte le parti vengono usate fresche. Le proprietà della primula sono contenute sia nelle foglie che nei fiori, e hanno effetti calmanti e tonici del sistema nervoso.
Utilizzo 
In cucina, i fiori appena colti vengono usati come ingrediente di insalate crude, nelle frittate e nei dolci. Le foglie tenere, tagliate fini, nelle insalate crude o come elemento cotto nelle minestre. Liquore di primule: mettere in una bottiglia tre manciate di primule. Versarvi sopra 2,5 dl d'acquavite chiara e 7,5 dl di acqua, in modo che tutti i fiori siano ricoperti. Aggiungere quattro foglie di menta tritate finemente. Chiudere bene la bottiglia ed esporre al sole per 8 giorni. Filtrare quindi il liquore. Aggiungere 500 g di zucchero, mescolare bene e conservare in bottiglia chiusa ermeticamente.
Molto maggiori gli usi nella medicina popolare.
Una cura depurativa è costituita da una manciata di foglie di primula mescolate ad altre erbe e consumate quotidianamente in insalata con olio e limone.
Infuso: versare un cucchiaino di fiori in una tazza d'acqua bollente, filtrare dopo dieci minuti. Addolcire con miele e bere. Contro gli stati febbrili ne occorrono tre o quattro tazzine il giorno.
Lividi, ecchimosi e contusioni si guariscono con un decotto concentrato ottenuto facendo bollire 100 g di radici di primula in un litro d'acqua. Una volta che il liquido si sia ridotto di un terzo, filtrarlo e usarlo per lavare accuratamente le parti colpite.
Le radici cotte stese sopra una garza si utilizzano per impacchi.
Decotto diuretico: bere nell'arco della giornata, a bicchierini, un decotto preparato facendo bollire un litro d'acqua per dieci minuti con 30 g di fiori di primula.
Decotto contro l'isterismo: far bollire in una tazza d'acqua un cucchiaino di fiori di primula con una puntina di miele. Filtrare dopo dieci minuti e bere subito.

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