Monument to brothers Grimm on the market place in Hanau. (Hessen, Germany) (Photo credit: Wikipedia)
Un libro prezioso per appassionati: Donzelli editore propone le Fiabe dei fratelli Grimm nelle loro stesure originali, come vennero raccolte dalla voce del popolo agli inizi dell’Ottocento. Versioni decisamente differenti da quelle che vengono tramandate, solitamente quelle dell’ultima stesura (dopo diversi passaggi intermedi) del 1857.
Nel corso dei decenni, i fratelli attenuarono la crudeltà e la crudità delle storie raccolte non per criteri moralistici, ma per assecondare il gusto della nuova borghesia tedesca, per seguire l’evoluzione del proprio canone estetico, e anche perchè negli anni si imbatterono in molte altre versioni di queste storie.
Con la curatela di Jack Zipes, grande conoscitore della materia, e con le tavole di Fabian Negrin, eccole a voi!
La principessa Pel di Topo, Jacob e Wilhelm Grimm, Donzelli
«C’era una volta un re che aveva tre figlie e, volendo un giorno sapere chi di loro lo amasse di più, le mandò a chiamare. La più grande rispose che teneva a lui più che a tutto il regno; la seconda disse
che teneva a lui più che a tutte le pietre preziose e le perle del mondo; la terza gli disse che teneva a lui più che al sale. Il re montò su tutte le furie a sentire un paragone così misero, perciò affidò la ragazza a un servo e gli ordinò di condurla nel bosco e ucciderla…»
Inizia così la fiaba che i Grimm intitolarono Pel di topo, dando vita a un personaggio delle fiabe rimasto a noi sconosciuto. E non è il solo. Ecco perché finalmente, duecento anni dopo la prima comparsa, 41 fiabe col loro corredo di arcolai, castelli, gatti, cornacchie, ranocchi, barbieri, sarti, fabbri, suocere, diavoli, soldati, scarpette, chiavi d’oro e via narrando, vengono oggi alla luce grazie a una preziosa edizione illustrata pensata per celebrare il bicentenario della prima pubblicazione delle fiabe dei Grimm, avvenuta nel 1812.
ochi sanno, infatti, che due secoli fa i celebri fratelli diedero vita a un cantiere di lavoro durato oltre quarant’anni, a partire da materiali provenienti dalle fonti più disparate che essi continuarono a trascrivere, rielaborare e selezionare fino al 1857 – anno dell’ultima edizione delle fiabe. Nel corso di quasi mezzo secolo, dal 1812 al 1857, i Grimm pubblicarono ben sette edizioni diverse dei Kinder und Hausmärchen, di cui oggi si è persa memoria poiché l’edizione corrente delle fiabe è quella del 1857.
Oggi finalmente, avvalendosi della cura di uno dei massimi studiosi internazionali della fiaba come Jack Zipes, la Donzelli editore offre per la prima volta ai lettori italiani una scelta accurata delle fiabe scomparse dei Grimm. Accanto ai personaggi nuovi, come Pel di topo, il lettore scoprirà delle versioni sorprendenti di alcune fiabe tra le più note – da Biancaneve a Raperonzolo, da Barbablu a Pollicino. E a completare l’opera, ci saranno le illustrazioni appositamente realizzate per questa edizione da Fabian Negrin, uno dei più apprezzati illustratori contemporanei a livello internazionale. E chi l’avrebbe mai detto che c’erano ancora così tante storie da scoprire nei cassetti di Wilhelm e Jacob?
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da un paio di settimane trovate in libreria anche questo saggio sul tema:
Jack Zipes, La fiaba irresistibile, Donzelli
Se c’è un genere che sin dalla notte dei tempi riesce a far presa sull’immaginazione degli esseri umani in ogni angolo della terra, quello è senza dubbio la fiaba. Eppure, malgrado il proliferare degli studi in materia, tuttora si stenta a ricostruirne le origini, l’evoluzione e i modi di diffusione. Perché mai la fiaba esercita da sempre un fascino irresistibile, quale che sia la forma o il mezzo attraverso cui giunge fino a noi?
Uno dei massimi studiosi a livello internazionale propone in queste pagine un originalissimo approccio allo studio della fiaba, nel tentativo di spiegare le ragioni del suo inesauribile propagarsi, fino a diventare parte essenziale delle culture di tutto il mondo, duttile al punto da prestarsi a continue reinvenzioni e ri-creazioni.
Attingendo alle scienze sociali e naturali, non meno che a quelle cognitive, alla psicologia evolutiva e alla biologia, Zipes rintraccia le origini della tradizione orale della fiaba nell’antichità, e ricostruisce la sua evoluzione dapprima nel passaggio alla scrittura e alla stampa, e via via attraverso i continui adattamenti ai nuovi mezzi di comunicazione, dal teatro al cinema, dalla tv all’animazione. In questo percorso un ruolo, spesso dimenticato, hanno avuto le donne: sia le tante raccoglitrici e narratrici di storie, sia i personaggi femminili che di queste storie, non a caso, sono protagoniste. In questo volume, un vero e proprio caposaldo della storia della fiaba, Zipes restituisce dunque spazio e voce a quella dimensione orale che solo i grandi folkloristi del XIX secolo hanno saputo valorizzare. Gli esseri umani non hanno mai smesso di raccontare storie, anche dopo l’invenzione della stampa, e disporsi ad ascoltarle è il primo passo per comprendere come mai nei secoli le fiabe ci sono divenute così familiari, quasi un’abitudine di tutti i giorni.
Jack Zipes è professore emerito di Germanistica e Letterature comparate all’Università del Minnesota. Esperto di fama internazionale, è autore di decine di studi e ricerche sulla fiaba, nonché traduttore e curatore di raccolte essenziali per gli studiosi e gli appassionati del genere fiabesco. Tra i suoi saggi tradotti in italiano, ricordiamo Spezzare l’incantesimo. Teorie radicali su fiabe e racconti popolari (Mondadori, 2004) e Chi ha paura dei fratelli Grimm? Le fiabe e l’arte della sovversione (Mondadori, 2006)